Ore calde per la questione sblocco dei contratti per i lavoratori del Pubblico Impiego. Stipendi fermi ormai dal 2011 ed il cui aumento riferito alla perequazione non può più aspettare. La sentenza della Corte Costituzionale deve essere per forza esaudita e quindi non c’è altra via che aprire il tavolo di contrattazione. Il Ministro Madia sembra propenso all’apertura ed anche il Governo ha dato il suo assenso.
Adesso bisogna capire come, quando e di quanto si aumenteranno gli stipendi soprattutto alla luce della sentenza della Consulta che ha dato tempo all’Esecutivo di sanare la situazione scaglionando gli aumenti fino al 2018.
La giornata di ieri
Sono passate alla Camera due mozioni provenienti da quasi tutti gli schieramenti politici che chiedevano solerzia nell’apertura delle trattative. Il fatto che la politica, a prescindere dai colori, sia unanime con questa richiesta è sicuramente un segnale di come non si possa sfuggire dall’affrontare il problema. Il Ministro Madia ha preso atto e dopo aver ricevuto l’OK del Governo, ha di fatto dato il via libera al tavolo di discussione.
L’unico vincolo posto dal Ministro per la Semplificazione della Pubblica Amministrazione è che bisogna attendere l’importo destinato alla questione che sarà inserito nella Legge di Stabilità. Non oltre la metà di ottobre, quando la nuova manovra finanziaria vedrà, presumibilmente, i natali, si sapranno la cifre che il Governo ha destinato per questa prima ondata di aumenti. Solo allora si potrà capire il piano stabilito dall’esecutivo e capire inoltre se le parti sociali siano d’accordo o meno. Oltre agli aumenti che partiranno dal 1° gennaio 2016, bisognerà tener conto anche del periodo da luglio a dicembre, cioè da quando la sentenza è diventata esecutiva, perché lo sblocco dei contratti dovrà partire da quella data.
I sindacati uniti scrivono al Premier
La Camusso, Furlan e Barbagallo, cioè i segretari di CGIL, CISL e UIL hanno scritto una lettera al Premier chiedendo l’immediata apertura delle trattative. I sindacati hanno fretta perché da 6 anni è stato leso un diritto sacrosanto dei lavoratori del comparto pubblico e non si può più posticipare la soluzione. Il Governo pare orientato a stanziare da subito la cifra di un miliardo di euro per far fronte ai primi aumenti del 2016. Importi maggiori dovrebbero essere previsti per gli anni successivi. Sta di fatto che dovrebbero essere garantiti anche gli arretrati a partire da luglio per tutti i lavoratori statali. Adesso quindi non c’è che da attendere la Legge di Stabilità per capire le cifre, ma per lo meno, visto che ormai anche il Ministro ha ufficializzato l’apertura, i tempi ormai sono maturi e d'altronde 20 giorni o poco più saranno sicuramente pochi rispetto ai sei anni in cui gli statali sono stati gravemente penalizzati.