Meno di 48 ore dopo di che sapremo la verità. E’ quanto sostenuto dal collega Andrea Bassi su Il Messaggero a proposito della riforma delle Pensioni in elaborazione ormai da settimane negli studi e negli uffici di Palazzo Chigi. Stando al noto quotidiano romano l’idea è quella di inserire una piccola dose di flessibilità in Legge di Stabilità, una ‘razione limitata’ dunque in merito alla quale Renzi e Padoan devono ancora stabilire i beneficiari.

La decisione, sostiene ancora Bassi, arriverà in un vertice tra Poletti, Renzi e Padoan che si terrà tra oggi e domani (probabilmente domani), un meeting che servirà per capire come strutturare il prepensionamento e chi farvi accedere. Da una parte dunque le ultime news sulla riforma delle pensioni aggiornate ad oggi 29 settembre ci parlano di un possibile decisivo incontro, dall’altra si focalizzano sull’ennesimo attacco del M5S e sulla petizione dall’Anp Cia Toscana che chiede a gran voce al governo Renzi un intervento sulle pensioni minime.

Riforma pensioni 2015, ultime news oggi ventinove settembre: prepensionamento Padoan, decisione in 48 ore ma Di Maio non ci sta

La resa dei conti ormai è vicinissima. Se è vero che già domani potrebbe tenersi un meeting decisivo per quel che concerne l’impostazione della Legge di Stabilità è anche vero che la stessa andrà presentata entro e non oltre il 15 ottobre. Rimangono dunque poco più di due settimane che potrebbero riscrivere il futuro di centinaia di migliaia di lavoratori di questo paese o rimandarne il destino al 2016. Tutto è ancora in bilico dunque per una questione potremmo dire di natura economica. Le ultime news sulla riforma delle pensioni 2015 aggiornate ad oggi 29 settembre sottolineano infatti tutte le difficoltà che sta incontrando Padoan nel configurare una nuova forma di prepensionamento: non saremo mai davanti ad un costo zero, ha precisato in settimana il numero uno del MEF, in quanto l’INPS - in caso di abbandoni anticipati dell’impiego - sarà chiamato a pagare subito ‘nuove’ pensioni incassando tra l’altro meno contributi.

Un’equazione che rimarrà valida anche penalizzando i beneficiari delle uscite anticipate. Chi pagherà dunque la manovra? E mentre i dubbi rimangono più che corposi si assiste all’ennesimo intervento del M5S, con Luigi Di Maio ad aver rilasciato un’interessante intervista a Repubblica Tv: ‘Se per mandare in pensione prima le persone gli si taglia gli assegni questo non è un modo per eliminare la riforma Fornero, è solo un modo per creare un’altra riforma come la riforma Fornero’ ha tagliato corto il pentastellato. Al di là del colore politico è difficile dargli torto.

Notizie pensioni oggi 29 settembre: focus sugli assegni minimi, speranze tutte riposte in Padoan

Parlando proprio di penalizzazioni e assegni previdenziali merita una particolare menzione l’iniziativa condotta dall’Anp Cia Toscana che per rilanciare la questione dell’incremento delle pensioni minime ha strutturato una specifica petizione.

Le firme raccolte sono già 10mila, segno di come il problema del potere d’acquisto delle pensioni sia molto sentito da cittadini e parte delle istituzioni: ‘C’è una emergenza sociale da affrontare - ha sottolineato il presidente di Anp Cia Toscana Alessandro Del Carlo - solo in Toscana sono oltre 250.000 le persone che percepiscono meno di mille euro di pensione, e di queste 9.000 sono pensioni minime, cioè 500 euro. E’ una situazione socialmente insostenibile’. Chi sta a Palazzo Chigi non la pensa però allo stesso modo: Padoan studierà la manovra cerando di limitare al massimo l’esborso per lo Stato, con tanti saluti per chi ci aveva creduto. Per chi questa volta ci aveva sperato. I prossimi giorni saranno comunque decisivi per capire che direzione deciderà di imboccare il governo Renzi. Il rullo di tamburi è già partito.