Le solite chiacchiere e promesse. I soliti propositi su una manovra che (probabilmente) ci sarà senza però pesare sui conti pubblici. I soliti intendimenti espressi come si trattasse di fare un favore a chi ha bisogno della manovra previdenziale. Può essere letto così l’intervento congiunto effettuato dai ministri Poletti e Padoan che dinnanzi alle Commissioni Lavoro e Bilancio della Camera hanno riferito le linee guida che adotterà il governo Renzi per strutturare la riforma della previdenza. Le ultime news sulle pensioni aggiornate ad oggi 25 settembre ci informano in definitiva delle enormi difficoltà incontrate dall’Esecutivo nel fare dei veri passi in avanti.

I concetti che Renzi, Poletti e Padoan vanno esprimendo sono sempre gli stessi. In talunecircostanze assistiamo all’introduzione di alcuni condimenti col chiaro intendimento di insaporire un brodo che altrimenti diverrebbe difficilmente digeribile per addetti ai lavori, colleghi e cittadini. Eppure la sostanza non cambia: l’unico insostituibile cardine rimane la volontà di non spendere risorse, su come tradurre in concreto questa volontà vige invece il più assoluto riserbo.

Notizie pensioni oggi 25 settembre: Padoan e Renzi ‘difendono’ i conti pubblici, Poletti ‘rassicura’ gli esodati

Audizioni come quelle tenutesi ieri a Montecitorio dovrebbero servire per farsi un quadro più preciso della situazione, e invece, come già sottolineato, i ministri del governo Renzi continuano a battere le solite identiche vie.

Ecco che Padoane Renzi hanno parlato di ‘quadro di finanza pubblica’ evidenziando la necessità di non dare il là a manovre troppo onerose, ecco che Poletti ha parlato di una soluzione strutturale pro esodati che arriverà a margine della Legge di Stabilità senza però specificare altro. L’unica interessante precisazione del ministro lavoro concerne il Fondo Esodati, che l’esecutivo non destinerà ad altri usi.

‘I soldi sono lì e non li utilizzeremo per altro’ ha tuonato l’ex PCI dopo che nelle scorse settimane il MEF aveva fatto capire che quei soldi erano a disposizione dello Stato qualunque uso se ne volesse fare. Le ultime news sulle Pensioni aggiornate ad oggi 25 settembre si rifanno dunque ad un intervento istituzionale che troppo poco ha lasciato trasparire all’esterno.

Le ipotesi allo studio sono infinite, dal prestito INPS all’opzione uomo passando per un’opzione donna bis, ma al momento non esiste possibilità alcuna di cogliere le reali intenzioni del governo Renzi. Parole e promesse adesso servono a poco, ci vogliono i fatti.

Riforma pensioni 2015, news oggi 25 settembre: Sacconi propone una legge delega, Damiano non vuole che vengano gonfiati i conti

E mentre in Parlamento si discuteva di ‘aria fritta’ fuori dalle mura di Palazzo Chigi il dibattito sulla riforma delle pensioni 2015 proseguiva incessantemente. Nelle ultime settimane si stanno intensificando gli interventi del presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi, che ieri ha proposto al governo ‘l’attivazione di una legge delega collegata alla Legge di Stabilità che risulti in grado di portare a termine un primo ma significativo inserimento di regole flessibili nel sistema previdenziale’.

Previsione interessante a margine della quale Sacconi ha ricordato che il nostro sistema ‘è il più rigido al mondo’. Perché puntare su questo modello? Semplice, ‘le attuali esigenze di compatibilità finanziaria e quelle delle norme relative acontribuzioni e prestazioni fanno pensareaduno o più decreti delegati’. Diverso l’intendimento di Cesare Damiano, che vuole far passare uno e un solo messaggio. La flessibilità in uscita non costerà, anzi sul lungo periodo consentirà allo Stato di generare risparmi: ‘Un assegno decurtato dell’8% a seguito di un anticipo della pensione a 62 anni, avrà un costo per i primi 4 anni, cioè fino al raggiungimento dell’attuale età prevista per la pensione. Da quel momento e per 16 anni (l’attesa di vita è fissata in 82 anni) produrrà dei risparmi’.