Ai contribuenti che hanno presentato la domanda per andare in pensione per i lavori usuranti, ovvero in presenza di determinati requisiti in base ai quali l’impiego svolto è definito faticoso e pesante, l’Inps darà risposta entro il prossimo 30 ottobre 2015.  L’esito potrà essere di accoglimento o di rigetto dell’istanza: con l’approvazione verrà indicato dall’ente previdenziale anche l’informazione della prima data utile per ottenere il trattamento pensionistico.

In particolare, attendono risposta i lavoratori che, al 1° marzo 2015, non avevano ancora maturato i requisiti per la pensione agevolata che raggiungeranno, comunque, entro la fine dell’anno.

Ultime pensione lavori usuranti: aggravamento dei requisiti, ora occorre aver raggiunto quota 97,3

Il quotidiano "Leggo" riferisce che i requisiti per i lavori usuranti sono stati comunque aggravati: è vero che l’età da raggiungere è quella dei 61 anni con 35 di contributi versati. Tuttavia, l’apertura della finestra per il 2015 allontana la pensione di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per gli autonomi, artigiani o commercianti.

Pertanto, per l’anno 2015, occorre raggiungere la famosa quota 97,3, ovvero aver compiuto l’età di 61 anni e tre mesi ed almeno 36 anni di contributi (diversamente da quanto succedeva in precedenza quando erano sufficienti 35 anni di contributi).

Per gli autonomi, invece, la quota sale ulteriormente a 98,3, ovvero 62 anni e tre mesi di età e almeno 36 anni di contributi versati.

Pensione lavori notturni: dipende dal numero di notti lavorate, si arriva a quota 100

Discorso a parte è da fare per i lavori notturni con turnazione: in tal caso la quota varia al variare del numero di notti lavorate. Pertanto: 

  • per almeno 78 notti lavorate, la quota è pari a 97,3 (avendo compiuto i 61 anni e tre mesi);
  • per un numero di notti da 72 a 78, la quota è pari a 98,3 (avendo già compiuto i 62 anni e tre mesi);
  • per un numero di notti da 64 a 71, la quota sale ancora a 99,3 (avendo già compiuto i 63 anni e tre mesi);
  • per i lavoratori autonomi, invece, occorre aumentare di un ulteriore anno. Dunque, per il lavoro svolto per un numero di notti da 64 a 71, la quota è all’incirca 100.