C'è grande attesa per l'ultima fase del piano straordinario di assunzioni 2015-2016, quello che dovrebbe riguardare il cosiddetto 'organico del potenziamento': anche su questo passaggio – uno dei più importanti e che dovrebbe riguardare circa 50mila assunzioni – sembrano addensarsi alcune contraddizioni piuttosto rilevanti. In primo luogo, la tempistica: i dirigenti scolastici dovrebbero, tra il 25 settembre e il 5 ottobre, fornire i dati della tipologia di potenziamento delle attività didattiche che intendono mettere in campo; già su questo punto le contraddizioni sono due: la prima riguarda il fatto che i presidi potranno indicare soltanto le aree disciplinari e non le classi di concorso, la seconda è che saranno gli USR a decidere, sulla base dei docenti disponibili per classe di concorso, quale tipologia di potenziamento sarà ritenuta 'necessaria'.

In secondo luogo, l'effettiva realizzazione: alcune testimonianze raccolte da Orizzonte Scuola mostrano come in molte scuole i presidi siano decisi a non attivare l'organico di potenziamento e la normativa non chiarisce se sia possibile giuridicamente una scelta del genere. In poche parole, la 'rivoluzione' dell'organico di potenziamento risulta essere in alto mare.

A questi elementi si aggiunge l'allarme del sindacato Gilda, il quale sostiene che, molto probabilmente, la Fase C del piano assunzioni 2015-2016 non potrà accontentare tutte le richieste e che, quindi, molti resteranno esclusi. Il Miur su questo punto ha già risposto: entro novembre, tutti coloro che hanno fatto domanda riceveranno la proposta di assunzione.

Organico di potenziamento e assunzioni scuola 2015-2016: caos e contraddizioni

Il mondo della scuola è nel caos e le contraddizioni del sistema sono palesi: il problema è che spesso si tratta di questioni di carattere tecnico-organizzativo e di insipienza nell'organizzare quella che sarebbe dovuta essere una 'rivoluzione' contro il precariato.

Intanto, come è stato sottolineato da sindacati e comitati, la questione dell'organico di potenziamento eterodiretto dagli USR è assolutamente in contraddizione contro ogni discorso sull'autonomia della scuola e sulla libertà di insegnamento: se una scuola opta per un tipo particolare di potenziamento, è perché si trova in una determinata area geografica o perché è in connessione con altre strutture, non perché in quella determinata regione ci sono più iscritti in GaE in un'area disciplinare piuttosto che in un'altra.

Il problema della 'Buona scuola' di Renzi è che per cercare di svuotare con un colpo di bacchetta magica le GaE ha causato più contraddizioni che soluzioni: ad essere assolutamente penalizzata da queste scelte, è proprio la scuola e gli allievi. Nessuna certezza sulla continuità didattica, nessuna certezza sul potenziamento se non che potrebbe essere connesso al numero di iscritti in GaE e non a una qualche riflessione di carattere formativo, nessuna certezza per chi è assunto quest'anno della destinazione dell'anno prossimo (soprattutto se ha optato per una supplenza).

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