Il governo Renzi è sull’orlo di un suicidio che potrebbe segnarne le sorti. Dopo mesi di proclami riguardo ad una manovra di riassetto del sistema previdenziale che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto riscriverne struttura e meccanismi di funzionamento da Palazzo Chigi è infatti arrivato il più clamoroso dei dietrofront. Una decisione che da semplice indiscrezione è diventata certezza a causa delle parole rilasciate dal ministro dell’Economia Padoan.

La flessibilità non è una priorità del governo che in Legge di Stabilità valuterà altri capitoli di spesa e investimento. Una mossa all’apparenza ‘furba’ quella di Renzi, che passando sulla pelle dei pensionati vuole maturare crediti nei riguardi dell’UE ed ottenere così margini di manovra più ampi in vista di altri provvedimenti. Sotto questo punto di vista mostrarsi inflessibili in ottica previdenza non può che essere la giusta mossa. Le ultime news sulla riforma delle pensioni aggiornate ad oggi 17 settembre ci rivelano però come gli scenari politici interni, quelli che il premier considera sempre meno, potrebbero presto cambiare.

In questi giorni è in discussione la riforma della Costituzione e a causa del venir meno dell’appoggio della minoranza del PD Renzi rischia di non avere la maggioranza in Senato. La cosa potrebbe tradursi in elezioni anticipate, e a quel punto gli elettori avrebbero a disposizione un’arma potentissima per dimostrare all’ex rottamatore quanto fosse importante intervenire in ottica pensionistica.

Riforma pensioni, news oggi 17 settembre: Padoan dice no

‘Riguardo alle Pensioni il principio della flessibilità in uscita per chi abbandona il lavoro è giusto, va valutato in termini di meccanismi e coperture ma per il momento non è all’ordine del giorno della Legge di Stabilità’: a parlare il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ai microfoni di Sarah Varetto di Sky.

Il numero uno del MEF ha così ribadito che ogni investimento verrà effettuato altrove e che al momento non c’è spazio per una manovra sulla previdenza. E i proclami di Poletti degli scorsi mesi? E quelli di Boeri? E quelli dello stesso Renzi che fino a due settimane fa dagli studi di Porta a Porta tranquillizzava tutti dicendo che ‘sulla flessibilità previdenziale’ si sarebbe intervenuti entro ‘qualche settimana al massimo’? Tutte parole portate via dal vento che riecheggeranno però a lungo nella mente degli elettori. La prova del voto potrebbe dunque riscrivere la storia di questo governo.

Notizie pensioni oggi 17 settembre: la FERPA chiede una carta dei diritti, Barbagallo ‘implora’ il governo

Le ultime news sulla riforma delle pensioni aggiornate ad oggi 17 settembre si concentrano però anche sulla proposta della Ferpa, il sindacato europeo dei pensionati, che ha ufficialmente chiesto l’istituzione di una carta dei diritti per tutelare e difendere gli individui che hanno maturato il pensionamento. ‘In un Europa dei diritti e alle prese con l’incremento delle migrazioni non si può abbassare la guardia sui diritti di cittadinanza e di tutte le donne e gli uomini in pensione’ ha sottolineato al riguardo Vincenzo Tortorelli, uno dei componenti della delegazione nazionale della Uil-Pensionati.

Intenso anche l’appello di Barbagallo che sa di ‘supplica’ al governo Renzi: ‘Rimandare la flessibilità significa non tenere conto di un concetto elementare - ha sottolineato il segretario dell’UIL - non tutti i lavori sono uguali e non tutti possono andare in pensione alla stessa età’. Barbagallo ha centrato il punto: non si possono chiedere gli stessi sacrifici a tutti anche perché non tutti sono in grado di farvi fronte. Una cosa è certa: tutti i patti non scritti che tenevano ancora uniti ‘Palazzo’ e popolo sono stati violati per l’ennesima volta. Massacrati e sacrificati in nome di un millantato risparmio che se fosse così urgente potrebbe passare attraverso cento e mille altri provvedimenti (pensiamo a vitalizi o pensioni d’oro). Renzi, le elezioni potrebbero costarti molto care.