Polemiche prima, durante e dopo: di questa Buona Scuola non si salva neanche il bonus da 500 euro per l’autoformazione degli insegnanti che, nella mente della squadra di governo, sarebbe forse servito a rabbonire e placare gli animi. Una sorta di indennizzo per alcuni, un contentino per altri. Ma anche “un regalo neanche tanto simbolico ma immenso” per chi condivide il pensiero di Giovanni, docente umbro reso celebre dallo stesso Premier attraverso la pubblicazione sulla sua pagina di un post del docente in questione che ringraziava per la gratifica ricevuta.
E subito giù altre polemiche. In mezzo a quest’uragano però i famosi 500 euro sono già arrivati quasi a tutti, perplessi, indignati o entusiasti che siano. Reazioni diametralmente opposte, alimentate dalla poca chiarezza che orbita attorno a questo “bonus”. Ogni docente infatti è obbligato alla rendicontazione del bonus e giustificando le spese assegnate che potranno essere effettuate solo per scopi pertinenti. Ma quali sono gli scopi pertinenti? Nello specifico, un docente cosa può comprare o non comprare senza rischiare di dover restituire di tasca propria l’importo speso?
Bonus per l’autoformazione docenti, cosa è ammissibile e cosa no
La situazione al momento rimane ancora piuttosto oscura, non soltanto per la confusione generata dal fatto che solo per quest’anno il bonus sarà erogato in forma di contanti (dall’anno prossimo ci sarà una speciale card), ma molti sono gli interrogativi per le spese considerate ammissibili. La prerogativa è quella che si possano acquistare libri, corsi, hardware, software, spettacoli, concerti e quant’altro possa rientrare nella sfera formativa e professionale del docente. Un punto apparentemente semplice ma non di poco conto in realtà: pensate un professore di matematica che decida di impiegare il suo bonus per andare a vedere l’opera.
Come può essere quello uno strumento di formazione professionale considerato il settore disciplinare di tale docente?
Con i 500 euro posso comprare uno smartphone, tablet o personal computer?
Al di là di queste considerazioni moltissimi insegnanti si interrogano sulla liceità di una spesa che contempli ad esempio smartphone, tablet e personal computer: quale occasione migliore di sfruttare bonus? Attenzione però: il rischio di doverci rimettere a causa di un acquisto non coperto dal bonus per l’autoformazione esiste e in molti temporeggiano. Nel caso di specie di smartphone e tablet, l’interpretazione che va per la maggiore è quella secondo cui computer e tablet possano rientrare tra le spese ammissibili del bonus, diversamente dall’acquisto di uno smarpthone che invece sembrerebbe escluso.
Altro dilemma da sciogliere riguarda l’emissione di fatture o di ricevute nominative prive di data e importo. La valenza del bonus inizia infatti a decorrere dal primo settembre di quest’anno. A dispetto dell’ammissibilità di tali spese però rimane il problema della validità temporale che potrebbe non essere concessa dai revisori dei conti: per avere una risposta sicura però toccherà in tutti i casi attendere il pronunciamento del Miur con la prossima emissione della circolare applicativa.