In una intervista rilasciata a Gilda Tv di qualche giorno fa si è tornati a parlare di rispetto della legalità. La questione dell'inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento dei diplomati magistrali, il cui valore abilitante veniva riconosciuto dallo stesso ministero con D.M 308 del 15 maggio 2014 e D.M 353 del 22 maggio 2014 in modo parziale, torna al centro dell'attenzione.

Invero si sanava solo in parte la posizione dei diplomati magistrali entro l’anno 2001/2002. Al dicastero di Viale Trastevere fanno finta di nulla anzi; il Miur mette in atto tutta una serie di strategie tendenti a scoraggiare i ricorsi in fase di ricostituzione in giudizio. Esempio tipico è il tentativo di accollare la spesa per la notifica del provvedimento di pubblicazione dell'atto di inserimento nelle graduatorie in carico ai docenti ricorrenti, ma una sentenza del Tar Lazio ha stabilito che quest'onere invece spetta al Miur.

Il Comitato fondato da Liberato Gioia 

Per molti docenti il problema dei soldi da dare all'avvocato è un dettaglio non trascurabile.

Anche se l'orientamento del Consiglio di Stato è stato favorevole in più di una circostanza, non tutti possono sobbarcarsi una spesa per intentare una causa per l'illegittima esclusione dalle Gae da parte del Ministero. E' in questo contesto che si colloca l'iniziativa di Liberato Gioia che ha fondato il Comitato per l'inserimento dei diplomati magistrali nelle Gae. Il suo appello alla politica è stato raccolto dai parlamentari a cinque stelle, Isabella Adinolfi e Marco Valli, che hanno portato all'attenzione del Parlamento Europeo la questione delle violazioni delle direttive europee 2005/36/CE e 1999/70/CE.

Estensione del diritto a tutti i diplomati magistrali

Appare evidente come il rispetto delle sentenze dei diplomati magistrali che ne decretano l'inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento sia soprattutto una questione di giustizia per le evidenti discriminazioni causate dalla condotta ostruzionistica del Ministero dell'Istruzione nei confronti di tutti quei docenti che non hanno risorse economiche necessarie per affrontare una causa.

Con arrogante arbitrio infatti, come confermato anche nell'intervista condotta da Gilda Tv, l'ingresso nelle predette graduatorie è stato limitato ad alcuni, creando così figli e figliastri: dentro tutti coloro che avevano avuto sentenza favorevole prima del 13 luglio e fuori tutti gli altri, causando ulteriori danni e sofferenze patrimoniali già evidenti da 15 anni di mancato rispetto del valore abilitante. Il Comitato fondato da Liberato Gioia chiede che venga esteso 'Erga Omnes' il diritto a tutti i colleghi diplomati che non hanno le disponibilità finanziarie per affrontare un ricorso, anche e soprattutto nel rispetto delle numerose ordinanze e sentenze di Tar e Cds.