"Non abbiamo ancora trovato la soluzione per consentire di andare in pensione un paio di anni prima": ad affermarlo è il Premier Matteo Renzi nella serata di ieri, durante la trasmissione televisiva che tempo che fa in onda su Rai 3. Il Presidente del Consiglio sembra quindi mettere nuovamente le mani avanti nei confronti di una riforma dell'Inps che però risulta fortemente richiesta dai lavoratori e disoccupati in età avanzata rimasti bloccati in una situazione di stallo a partire dalla riforma Fornero del 2011.
"Se si interviene sulle pensioni senza saggezza si fa danno, quindi proporremo la soluzione nel 2016, quando in numeri saranno chiari" spiega Renzi, lasciando intendere che la flessibilità pensionistica non sarebbe stata definitivamente accantonata, ma solo rimandata al prossimo anno. Si tratta però dell'ennesima doccia fredda per i lavoratori che a gran voce hanno chiesto (tanto nelle occasioni istituzionali di visibilità quanto in quelle informali) di introdurre dei meccanismi di apertura ai pensionamenti, visto il diffuso disagio sociale già sperimentato negli ultimi anni.
Riforma pensioni, il Governo cerca la quadra per realizzare un intervento a costo zero
Nel frattempo quello che appare chiaro è il meccanismo ricercato dall'esecutivo per offrire ai lavoratori dei nuovi strumenti di prepensionamento e accesso facilitato all'Inps. "Dobbiamo trovare un meccanismo per cui chi vuole andare un po' prima in pensione prendendo un po' meno soldi possa andarci" spiega Matteo Renzi. Sottolineando anche che al momento i tecnici dell'esecutivo sono occupati a determinare quali saranno le coperture necessarie per costruire la riforma della previdenza. Di sicuro vi è però che "per lo Stato l'intervento deve essere a somma zero", lasciando intendere che anche quando arriverà un nuovo meccanismo di quiescenza flessibile, questo sarà comunque caratterizzato da una penalizzazione a carico del pensionando che deciderà di anticipare la data di uscita dal lavoro.
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