Ammesso che superi l'esame in Europa, non sarà facile l'iter parlamentare della legge di Stabilità 2016 che esclude misure di flessibilità per la pensione anticipata, come già annunciato dal premier a poche ore dal varo in consiglio dei ministri. Il cdm numero 87 sulla manovra finanziaria, che in un primo momento era stato anticipato a oggi 14 ottobre, si terrà invece domani come inizialmente previsto, giusto per arrivare in tempo entro e non oltre il 15 ottobre a Bruxelles.
I sindacati, nel frattempo, continuano a protestare davanti le prefetture italiane e annunciano mobilitazioni più vibranti. Le opposizioni attaccano frontalmente il premier Matteo Renzi sostenendo che si è rimangiato tutte le promesse sulla riforma Pensioni. Ma lo scontro e le aspre polemiche non mancano nemmeno all'interno della stessa maggioranza e del Pd nonostante la ritrovata unità ieri al Senato sul ddl Boschi per le riforme costituzionali.
Manovra di bilancio, acqua agitate nel Pd per il rinvio della riforma pensioni
Ad agitare la minoranza dem non solo i mancati interventi a lungo annunciati e promessi dal governo sulla riforma delle pensioni, ma anche la programmazione generale della manovra finanziaria.
Una legge di bilancio da cui emerge chiaramente il programma economico alfanianiano-verdiniano e uno scarso pese nelle decisioni del Partito democratico, almeno della minoranza, mentre i renziani al potere sostengono fermamente la linea del presidente del Consiglio e segretario del partito. "Il quadro che emerge dalle anticipazioni del presidente del Consiglio sulla legge di Stabilità - ha detto il deputato della minoranza dem Alfredo D'Attorre - è sempre più preoccupante". Il parlamentare contesta, peraltro, l'assenza di riunioni del partito o dei gruppi parlamentari democratici per parlare quantomeno delle "linee di fondo" della manovra di bilancio. Come si sa, Renzi, ha preferito l'operazione di riduzione della pressione fiscale per tutti sulla prima casa piuttosto che quella sulla flessibilità per i prepensionamenti che comunque avrebbero anche potuto creare nuove occasioni di lavoro per i giovani quanto mai utili a fronte di una drammatica e crescente disoccupazione giovanile.
Minoranza Pd, D'Attorre: Renzi ha programma economico di Alfano e Verdini
"Dopo il rinvio di qualsiasi intervento sulle pensioni e la conferma dell'esenzione della tassa sulla prima casa anche per i ricchi - ha affermato D'Attorre -, la priorità della riduzione fiscale per i profitti aziendali anziché per i redditi da lavoro, il taglio sulla sanità -ha aggiunto - di 4miliardi rispetto al Patto con le Regioni, ecco adesso la perla finale sulla lotta all'evasione - ha proseguito criticando le ultime novità annunciate ieri da Renzi - con l'innalzamento della soglia per l'uso dei contanti a 3mila euro". Adesso "si comprende secondo D'Attorre - l'entusiasmo di Alfano per l'attuazione del programma economico del centrodestra".
E così trova anche un'altra risposta, secondo il parlamentare della minoranza del Pd, "l'ingresso del gruppo di Verdini in maggioranza". Ma a questo punto "si comprende sempre meno - ha sottolineato il deputato dem - quale sia il ruolo del Pd come forza di centrosinistra". Critiche sono state espresse anche dal presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano. Ma stavolta si punterà magari a introdurre delle modifiche nel percorso parlamentare, non sembra questo il tempo di nuove fughe dal Pd dopo la rottura con Fassina e Civati sulla Buona Scuola e il Jobs act.