Era necessario, urgente e socialmente dovuto, inserire nella Legge di Stabilità una ennesima salvaguardia esodati e con quest’ultima, la settima, il Governo ha fatto sapere che considera archiviato il problema. Si tratta della pietra tombale sulla Legge Fornero, almeno per quanto concerne quei soggetti che a causa di quel provvedimento, vennero lasciati senza tutela, senza lavoro né pensione. Finisce così una delle pagine più criticate della Riforma partorita dal Governo Monti che dal 2011 ha di fatto messo in seria difficoltà molte persone che non sapevano come fare per tirare avanti.

Ci sono ancora dei soggetti esclusi da questa salvaguardia e si attendono novità sotto forma di emendamenti che, sicuramente, saranno discussi nelle aule del Parlamento.

Chi rientra in questo intervento

Il Governo ha sbloccato il fondo per le salvaguardie, ossia i risparmi ottenuti da quelle precedenti che rischiavano, contro natura, di essere utilizzati per altro. Con questi soldi si finanzierà la settima salvaguardia che dovrebbe interessare oltre 26mila nuovi soggetti oltre a 5mila esclusi dalle precedenti. Possono considerarsi come rientrati in questo provvedimento tutti i soggetti che hanno una pensione che decorrerà dal 6 gennaio 2017, che sono rimasti senza tutela dal 2011 e che da allora sono in mobilità, autorizzati ai contributi volontari e in congedo parentale per l’assistenza a disabili.

In queste ultime ore ci sono incontri in Commissione Lavoro con i sindacati e si cerca di fare il punto della situazione analizzando il testo della Legge di Stabilità. Molti punti su cui si è lavorato e che la Commissione ha girato al Consiglio dei Ministri per l’inserimento in manovra finanziaria, sono spariti dalle oltre 100 pagine del testo di legge.

Se è vero che questa sarà l’ultima salvaguardia e che non ci saranno futuri altri interventi, molti sono quelli che non hanno visto sistemare la propria precaria posizione.

Chi non usufruisce di alcun aiuto

Prima del termine dell’iter Parlamentare, c’è sempre la speranza che qualcosa venga corretto o aggiunto alla Legge di Stabilità.

Come ogni provvedimento di questo tipo, a molti contenti perché rientrano in salvaguardia, corrispondono molti delusi che sono tagliati fuori. Anche la settima salvaguardia, pur nel suo essere un provvedimento buono ed assolutamente necessario, ha dimenticato qualche soggetto che resta fuori da interventi di sostegno. Fuori dalla Legge di Stabilità, qualsiasi intervento sui quota 96 della scuola che sono circa 2500 persone, così come è saltata la pensione al compimento dei 64 anni per i dipendenti del pubblico impiego. Niente da fare per i lavoratori precoci, per quelli definiti “quindicenni” e per i lavoratori usuranti. Tutti questi provvedimenti saranno valutati nell'anno 2016, probabilmente, come è tornato a promettere il Premier Matteo Renzi, con un decreto ad hoc, per completare il percorso di riforma della previdenza che è sempre più necessario.