Migliaia di lavoratori del comparto scuola, ovvero i cosiddetti Quota 96, dovranno dire addio al prepensionamento dopo che il Governo Renzi ha bocciato l'ipotesi avanzata dalla Commissione Lavoro alla Camera e, di conseguenza non verrà inclusa nella nuova Legge di Stabilità. Si tratta di circa 2500 lavoratori del comparto scuola tra docenti e personale ATA che, alla fine dell'anno scolastico 2011/2012 hanno maturato 60 anni di età anagrafica e 36 di versamenti contributivi o 61 anni di età e 35 anni di contributi effettivamente versati.

Esodati ed opzione donna inclusi nella manovra, fuori la flessibilità in uscita

Il testo della Legge di Stabilità dovrebbe arrivare sui tavoli del Senato dopo il via libera dal Quirinale. I punti cardine contenuti nel testo dovrebbero riguardare una settima misura di salvaguardia per tutelare gli esodati rimasti eslusi dai precedenti provvedimenti di tutela. Anche il problema delle lavoratrici di sesso femminile verrà affrontato con un provvedimento contenuto nella nuova manovra. Infatti, la Legge di Stabilità 2016 prorogherà fino a tutto il 2015 l'opzione donna, ovvero quel meccanismo che permetterebbe alle donne di lasciare anticipatamente l'attività lavorativa dopo aver maturato almeno 57 anni di età e 35 anni di contributi a condizione che il loro assegno venga calcolato interamente col metodo contributivo.

Il discorso vale anche per le lavoratrici del comparto scuola che potranno accedere al pensionamento a partire dal primo settembre qualora avessero maturato i requisiti dei 57 anni e 3 mesi d'età e 35 anni di versamenti contributivi entro il 31 dicembre 2015.

Flessibilità in uscita a partire dal 2016

La nuova manovra ha provveduto a prorogare la misura riguardante il pensionamento a favore dei lavoratori che nel 2011 assistevano familiari disabili.

Mentre esclude ancora la flessibilità in uscita, ciò sta a significare che, per il conseguimento della pensione di vecchiaia, dal 2016 un lavoratore dovrà maturare 66 anni e 7 mesi di età oppure, 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 7 mesi per le donne) entro il 31 dicembre 2016 considerando il fatto che, a partire dal prossimo anno si dovrà tenere conto dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita.