Abbiamo discusso a lungo sulle cautelari del Consiglio di Stato per abilitati delle Graduatorie di Istituto. I giudici di Palazzo Spada hanno svolto un superlavoro sulla Scuola a causa delle cervellotiche decisioni di un esecutivo frettoloso che adesso pensa di mettere mano alla riforma delle classi di concorso in vista dell'appuntamento del prossimo bando riservato agli abilitati.
Le perplessità circa un lavoro da compiere in appena due settimane per dare esecutività immediata al regolamento esaminato dal Consiglio di Stato aumentano dopo il parere dei giudici che riportiamo di seguito. Non si capisce in base a cosa ragionino a Montecitorio, questo è sicuro.
Il parere del Consiglio di Stato
Il regolamento prevede che nelle tabelle allegate talune lauree sono considerate valide come titolo a condizione che siano accompagnate anche da specifici crediti ottenuti nei settori scientifico-disciplinari. Non è stato chiarito quale sia stato il criterio alla base di questa scelta e oltre a tutto non permette il riconoscimento immediato di questi settori.
A questo punto occorre che l'Amministrazione spieghi meglio quale iter logico sia stato adottato in fase di elaborazione delle proprie schede per definire le tabelle allegate al provvedimento in questione. Va rilevato che il regolamento, del quale se ne dispone applicabilità immediata ai nuovi concorsi, potrebbe avere un impatto su quei docenti già inseriti in precedenti graduatorie per le quali essi posseggono già titolo adeguato alla partecipazione. Per questi motivi si raccomanda alle Amministrazioni di voler dare assicurazioni nel merito.
Tempi stretti
Questa posizione del Consiglio di Stato in merito alla riforma delle classi di concorso ha rafforzato le convinzioni delle principali forze di opposizione, Movimento 5 Stelle in testa, di dover chiedere in commissione Cultura di approfondire meglio la problematica, avvalendosi dell'aiuto di esperti che potessero suggerire modifiche al testo stesso.
La relatrice del Pd ribatte che il tempo non c'è perché il concorso che conterrà 11 nuove cdc va bandito entro il 1 dicembre; in barba all'illogicità di un testo incompleto che rischia di danneggiare ulteriormente i diritti dei docenti. Dopo l'ultima lettera di Matteo Renzi ai docenti neoassunti un'altra beffa si sta preparando dietro l'angolo?