Le ultime notizie sulle pensioni per i lavoratori precoci ad oggi, 21 novembre 2015, vedono ancora il dibattito sulla flessibilità in uscita acceso ma sostanzialmente stazionario, vista la decisione del governo Renzi di rimandare tutto al 2016. Le posizioni in campo sono note ed a confrontarsi sono i soliti attori: Tito Boeri, presidente dell’Inps, Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputato, e tutti gli altri che, a vario titolo, hanno fatto sentire la propria voce nel complesso cantiere della previdenza.

Novità al momento non se ne intravedono ma ciò non interrompe le news che arrivano dalla discussione, ferma sostanzialmente sull’esborso per le casse pubbliche di una eventuale manovra e sui tagli che i lavoratori dovrebbero sopportare in nome della flessibilità.

Pensioni precoci news oggi 21 novembre 2015: ultime notizie sulla flessibilità in uscita

Zero novità, si diceva, ma diversi buoni propositi che sono giunti dal forum organizzato dalla Cassa di previdenza dei ragionieri a cui ha preso parte anche Tito Boeri. Il presidente dell’INPS ha rinnovato il suo attacco ai sindacati che, a suo avviso, vogliono mantenere lo status quo insieme ai politici soprattutto sulla questione dei vitalizi.

Boeri ha sottolineato che la sua proposta di riforma pensioni prevede un taglio al massimo del 9 per cento sugli assegni di chi uscirà prima, senza andare molto oltre a quanto quantificato dai pensionamenti flessibili promossi da Cesare Damiano.

Anche il presidente della Commissione Lavoro della Camera era presente all’incontro ed ha ribadito la sua contrarietà a considerare come dei privilegiati coloro che percepiscono una pensione interamente retributiva. Insomma, si continua a parlare di precoci e proposte per la flessibilità in uscita sebbene chi può dare le carte sul tavolo, cioè il governo Renzi, ha ripreso ad osservare un certo silenzio dopo l’annuncio della Legge di Stabilità. Del resto, se riforma Pensioni sarà, avverrà essenzialmente su iniziativa di Palazzo Chigi. Staremo a vedere se le ultime notizie delle prossime settimane ci diranno qualcosa in più sulla querelle che, ormai, va avanti da anni.