Labitalia ha intervistato Stefano Scabbio, presidente di Assolavoro, per chiedergli un’opinione in merito al presente ed al futuro prossimo del mercato del lavoro in Italia. L’esperto ha dichiarato: “I segnali per il 2016 sono promettenti. Nel 2015 abbiamo rilevato un segno più, cosa che non succedeva da diversi anni. Ciò vuol dire che, seppur fragile, c’è una ripresa in atto nel nostro Paese.

Il tasso di disoccupazione generale è migliorato e, seppur di poco, anche quello giovanile. Il nostro augurio è che nel 2016 si cominci fin da subito ad intravedere un’accelerazione nel ritmo della ripresa”.

Come cambia il lavoro in Italia

Il Jobs Act voluto da Renzi ha irrimediabilmente trasformato il mercato del lavoro italiano. I contratti a tempo indeterminato sono aumentati, come conferma Scabbio: “Le agenzie hanno rilevato una crescita nel numero dei lavoratori effettivamente impiegati rispetto all’anno scorso. La crescita del lavoro a tempo indeterminato è una novità assoluta. Sul totale dei contratti stipulati, quelli a tempo indeterminato rappresentano il 6 per cento, ovvero una crescita superiore al 47 per cento rispetto all’anno scorso.

Questi numeri sono stati facilitati dall’approvazione del Jobs Act, che ha privilegiato questa tipologia di contratto”.

I settori con domanda in crescita per il 2016

Non poteva mancare una domanda su quali siano i settori che, con l'avvento del nuovo anno, registreranno un aumento in termini di assunzioni. Il presidente di Assolavoro ha risposto: “Sicuramente il settore del commercio, che già dal quarto trimestre del 2015 ha iniziato ad avere segnali positivi. Poi anche i settori della grande distribuzione e quello finanziario-bancario. Negli ultimi mesi c’è stata una ripresa dei consumi, dovuta anche all’aumento dell’indice di fiducia, quindi va da sé che ci sia un aumento anche dei posti di lavoro”.

Infine, qualche accenno sui cambiamenti del "modo di fare lavoro": “Per effetto della digitalizzazione, c’è stato un cambiamento del modello di fare banca, stesso discorso vale per il settore assicurativo. Sono tutti ambiti in trasformazione che non stanno facendo altro che mantenere il passo coi tempi”.