Con la sentenza n. 70/2015 dello scorso maggio, la Corte Costituzionale ha bocciato la riforma Fornero sulle Pensioni relativamente alla parte in cui prevedeva per gli anni 2012 e 2013 il blocco dell’adeguamento delle pensioni che superavano il limite del triplo del trattamento minimo (ovvero 3 volte l’importo del’assegno sociale). Secondo i giudici costituzionali, le disposizioni normative inserite nel c.d.

decreto ‘Salva Italia’ (decreto legge n. 201/2011) risultavano prive di una motivazione determinante e tale da giustificare un sacrificio, in termini di perdita economica, da parte dei pensionati. Successivamente a questa sentenza, il Consiglio dei Ministri prende atto dell’illegittimità costituzionale ed il 18 maggio 2015 emana un decreto legge (d.l. n. 65/2015) che dà attuazione ai principi richiamati nella suddetta sentenza nel rispetto comunque degli obiettivi di finanza pubblica. Pertanto, con questo ultimo decreto il Governo riconosce una parziale e proporzionale rivalutazione delle pensioni di importo massimo fino a sei volte quello previsto per il trattamento minimo, stabilendo altresì il rimborso degli arretrati a partire dal mese di agosto 2015.

Sentenza del Tribunale di Palermo e rinvio alla Corte Costituzionale

Dopo il decreto emanato dal Governo, molti pensionati hanno presentato ricorso giudiziario. Ora, è arrivata la prima sentenza emessa dalla sezione lavoro del Tribunale di Palermo, il quale accogliendo il ricorso ha affermato l’incostituzionalità del decreto n. 65/2015 disponendo  nuovamente la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. Sostanzialmente, per il Tribunale di Palermo il rimborso parziale, cosiddetto ‘bonus Poletti’, non è conforme ai principi costituzionali. Il rinvio operato dal Giudice di merito del Tribunale di Palermo porterà la Consulta a pronunciarsi per la seconda volta sulla illegittimità o meno di quest’ultimo decreto che ha sì riconosciuto il rimborso ai pensionati, ma soltanto parzialmente e limitatamente alle pensioni che non superino il limite di sei volte il trattamento minimo.