Con la sentenza n. 70//2015 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 24, comma 25, del D.L. n. 201/2011, che aveva stabilito la rivalutazione automatica soltanto per le pensioni di importo complessivo fino a 3 volte il trattamento minimo (quindi, fino alle pensioni di importo massimo di 1486,00 euro circa), escludendo, pertanto, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici superiori a 3 volte il minimo.
Della sentenza n. 70/2015, ne prende atto il Consiglio dei Ministri emanando il 18 maggio 2015, un Decreto legge che dà attuazione ai principi richiamati nella suddetta sentenza in materia di previdenza pensionistica (in particolar modo, il rimborso delle pensioni) e prevede il rifinanziamento in materia di ammortizzatori sociali in deroga e dei contratti di solidarietà.
In particolare, i punti principali del decreto legge sono:
- attuare i principi costituzionali espressi nella sentenza n. 70/2015 della Corte Costituzionale, rispettando comunque gli obiettivi di finanza pubblica: a tal fine, il decreto riconosce alle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo, una rivalutazione, seppur parziale, proporzionale a seconda degli importi pensionistici fino a sei volte il trattamento minimo; la decorrenza è fissata al 1 settembre 2015, invece gli arretrati saranno corrisposti in un'unica soluzione il 1° agosto 2015. L'importo medio previsto sarà di oltre 500 euro per ciascun pensionato (importo che sarà maggiore per i trattamenti pensionistici compresi tra 3 e 4 volte superiori il minimo, e sarà inferiore per quelli compresi tra 4 e 5 volte il trattamento minimo. Si stima che i pensionati aventi diritto ad ottenere il rimborso degli arretrati è di oltre 3 milioni e mezzo. Si precisa che, qualora l'Inps non dovesse rimborsare il 1 agosto gli importi corrispondenti agli arretrati spettanti per gli anni 2012-2014, può essere inoltrata all'Inps la c.d. domanda di ratei maturati e non riscossi ;
- in materia di ammortizzatori sociali, il decreto prevede di rifinanziare per un miliardo di euro gli ammortizzatori sociali per l'anno 2015 (in particolare, mobilità in deroga e cassa integrazione in deroga), nonché dei contratti di solidarietà per setta milioni di euro.