Le Pensioni nel 2016 avranno un sapore amaro per gli italiani: aumenteranno, infatti, i requisiti di età e di anni di contributi versati soprattutto per effetto delle maggiori aspettative di vita, mentre l’assegno pensionistico si ridurrà ulteriormente per chi sceglierà le varie opzioni della pensione anticipata. Nel nuovo anno uomini e donne dovranno lavorare di più prima per la pensione di vecchiaia: fino ai sessantasei anni e sette mesi gli uomini, un anno in meno le donne che, però, nel 2015 andavano in pensione ben 22 mesi prima.

Le contribuenti autonome, invece, potranno uscire da lavoro dopo aver compiuto i 66 anni ed un mese.

Pensioni anticipate, ecco i requisiti di età e contributi per il 2016

Rinviata di quattro mesi anche l’uscita da lavoro per andare in pensione anticipata: se fino al 2015 gli uomini godevano dell’ex anzianità con 42 anni e sei mesi, per il triennio 2016/2018 occorreranno altri quattro mesi di lavoro. Stesso incremento per le donne che dovranno aver versato un numero di anni di contributi pari a quarantuno e 10 mesi, mentre nel 2015 erano necessari quarantuno anni e sei mesi.

Opzione donna, ecco qual è il taglio per uscire prima da lavoro

La scappatoia dell’opzione donna, poi, impone una penalizzazione evidente nell’assegno pensionistico. L’inserto di economia del Corriere della Sera, infatti, parla di un taglio che varia dal 20 al 30 per cento, dipendente dall’accettazione, da parte delle contribuenti che sceglieranno questa opzione, di vedersi ricalcolare la propria pensione integralmente con il meccanismo contributivo.

Considerando che già nel 2016 le donne usciranno da lavoro quasi due anni dopo per la pensione di vecchiaia e che dal 2018 l’età minima andrà a pareggiare quella degli uomini, molte contribuenti prenderanno in considerazione l’opportunità di smettere di lavorare il prima possibile pur di evitare il peggioramento delle condizioni future di pensionamento.

La recente legge di Stabilità ha confermato che potranno scegliere l’opzione donna le lavoratici che, entro il 31 dicembre scorso, abbiano compiuto 57 anni e tre mesi di età (un anno in più per chi lavora in proprio) ed un numero minimo di anni di contributi pari a trentacinque. Il termine del 31 dicembre 2015 è fissato per la maturazione dei requisiti, anche se la data a partire dalla quale si percepirà il trattamento pensionistico ricadrà oltre.