Il capitolo previdenziale e la necessità di riformare il sistema ed evitare di lasciare in povertà le frange più deboli della popolazione sono gli argomenti di maggiore interesse di questi giorni. Il Governo è al lavoro per cercare soluzioni, ma le linee generali su cui si sta lavorando sono ormai chiare: bisogna trovare una soluzione per i precoci, per rendere strutturale opzione donna e per salvaguardare gli over 55 che perdono il lavoro.

Boeri, gli over 55 ed il Governatore Emiliano

Uno dei cavalli di battaglia del Presidente Boeri, il numero uno dell’Istituto di Previdenza Sociale, può essere considerato il reddito minimo per gli over 55.

Questi ultimi infatti, sono tra le vittime della crisi economica, quella che porta le aziende a chiudere ed a licenziare personale che, trovandosi ad una età avanzata, risulta difficilmente ricollocabile nel mondo del lavoro. Il problema si amplifica per via dell’aumento dell’età pensionabile ben oltre i 66 anni. Restando così l’apparato previdenziale italiano, i soggetti con età superiore a 55 anni che perdono il lavoro e che non ne riescono a trovarne uno nuovo rimarrebbero senza reddito per un decennio. Da qui l’idea di creare un reddito minimo garantito per questi soggetti, una sorta di sussidio che permetta loro di andare avanti in attesa che si raggiungano i requisiti anagrafici per andare in pensione.

In Puglia, l’ex sindaco di Bari ed attuale Governatore della Regione, Emiliano, sta per dare il via al progetto “Reddito di Dignità”, sussidio che aiuterà le fasce deboli della popolazione, compresi questi over 55. La visita del Presidente Boeri in Puglia ha sancito l’avvicinamento delle sue posizioni con quelle di Emiliano, la cui escalation all’interno del PD è fuori discussione.Questa sinergiatra i due è un ottimo propedeutico del Reddito Minimo di cittadinanza.

Notizie incoraggianti anche su opzione donna e precoci

Da registrare anche leultime notizie che riguardano altri due casi spinosi per il Governo, ovvero Opzione Donna e quota 41. Il Governo si sta adoperando per assecondare e cercare di risolvere queste problematiche: la Legge di Stabilità, confermando l’uscita anticipata per le donne anche se con forti penalizzazioni di assegno, ha tracciato sicuramente un buon viatico.

Adesso si tratta di rendere strutturale il provvedimento che, va ricordato, vale solo per le donne che hanno 57 anni e tre mesi compiuti entro il 31 dicembre 2015. L’entità delle risorse stanziate (2.5 miliardi) insieme al monitoraggio costante del contatore delle beneficiarie, porta un certo ottimismo. Infatti, l’idea di destinare ciò che si risparmierà sui fondi stanziati, che sembrano davvero eccessivi, rende alta la probabilità che Opzione Donna venga estesa, quantomeno a tutto il 2016 se non oltre. La conferma viene direttamente dall’Onorevole Di Salvo, che nella trasmissione Rai “Mi Manda Rai Tre”, in qualità di esponente del PD nonché della Commissione Lavoro di Damiano, ha risposto alle istanze di Simonetta Piazza, rappresentante del Gruppo "Opzione Donna proroga fino al 2018".

Soffermandosi anche sulle problematiche della Fornero, la parlamentare ha confermato che una proposta della Commissione Lavoro, che è già depositata, prevede l’applicazione di quota 41 ai lavoratori precoci. Infatti, sempre secondo le parole dell’Onorevole, costringere lavoratori che hanno iniziato a lavorare molto giovani, ad attendere 42 anni e 10 mesi di contributi ed in più, con penalizzazione di assegno, non è giusto.