Più flessibilità in uscita renderebbe più vantaggiosa l'entrata nel mondo del lavoro dei giovani. Lo si intende dalle parole pronunciate dal Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano che 'lotta' dal 2013 per una soluzione ai problemi in materia previdenziale creati dalla Riforma Fornero.
Damiano: più flessibilità per favorire il turnover
Secondo l'ex ministro del Lavoro, infatti, rendendo più flessibili le vecche norme pensionistiche si favorirà il cosiddetto ricambio generazionale che potrebbe dare spazio ai più giovani che, oggi hanno molte difficoltà a trovare un lavoro.
"Se il governo vuole davvero aiutare le nuove generazioni deve favorire il turnover, in favore dei giovani lavoratori più propensi all'innovazione e alle nuove tecnologie, un aspetto che potrebbe far aumentare anche la produttività della aziende italiane", ha commentato il deputato del Partito Democratico Cesare Damiano. Tempo fa, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha rinviato il tema della flessibilità in uscita promettendo di affrontare l'argomento a partire dal 2016. Per questo motivo lo stesso Damiano continua ad incalzare l'esecutivo affinchè la promessa venga mantenuta.
Intanto, stando alle voci trapelate, il Presidente Damiano dovrebbe affrontare l'argomento sulla flessibilità a Bergamo a margine dell'incontro insieme all'ex ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e all'onorevole Elena Carnevali.
L'obiettivo sarebbe quello di discutere l'impatto della normativa previdenziale non solo per coloro che si accingono a lasciare l'attività lavorativa ma anche per i giovani che non riescono a trovare un'occupazione.
La proposta Damiano a costo zero, Boeri: costerebbe 8,5 miliardi l'anno
Stando alla proposta elaborata da Damiano, un lavoratore avrebbe la possibilità di lasciare anticipatamente il lavoro a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi ma dovrà accettare una penalità pari al 2 % per ogni anno di anticipo dell'età pensionabile fino ad un massimo di 8 punti percentuali.
In alternativa si potrà lasciare il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi senza penalizzazioni. Come spiega Damiano la proposta dovrebbe essere a costo zero anche se, il Presidente dell'Inps Tito Boeri sostiene che potrebbe gravare un costo pari a 8,5 miliardi di euro l'anno. Cosa che molto probabilmente spingerà lo stesso Damiano a chiedere un confronto.