Le proposte giunte finore sui tavoli del Governo potrebbero comportare costi ingenti. E' questo il motivo per il quale Palazzo Chigi non ha ancora riaperto il capitolo riguardante i famigerati pensionamenti flessibili nonostante le promesse fatte dal Premier Matteo Renzi. Resta comunque il fatto che, l'esecutivo è ancora impegnato a valutare le proposte avanzate dalle forze politiche.

Poletti: 'intervento con la prossima legge di stabilità'

"Un intervento in materia previdenziale volto a rendere più flessibili le norme pensionistiche introdotte dalla Fornero, potrebbe essere effettuato a seguito di proposte precise".

Lo ha confermato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Giuliano Poletti, secondo il quale l'argomento potrebbe essere ripreso nel prossimo autunno con la nuova legge di stabilità. "La discussione è aperta e continua un miglioramento con l'obiettivo di arrivare ad un piano strutturale più completo", continua ancora Poletti a margine di un'intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica".

Governo a lavoro su Delega Povertà

Intanto il Governo, avrebbe già iniziato a lavorare su alcune misure utili per combattere la povertà. Si tratta della Delega Povertà approvata nella scorsa settimana volta a dare un aiuto a tutte quelle persone in condizioni economiche disagiate. La proroga dell'Asdi oltre il 2015 e l'assegno mensile di 400 euro per i lavoratori dipendenti che hanno esaurito la durata della Naspi sono tra le misure principali della delega.

Stando alle indiscrezioni, è prevista, seppure in via strutturale, anche la riforma del sostegno di inclusione attiva (Sia), una forma di prestazione a sostegno del reddito di circa 320 euro al mese per i soggetti che si trovano in condizioni economiche disagiate.

Nonostante ciò, l'esecutivo non si concentra sul famigerato tema della flessibilità in uscita, deludendo migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalle regole Fornero.

Una battaglia che il Pd ed in particolare, il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano conduce da circa tre anni. Renzi prende ancora tempo, forse a causa dell'avvertimento dell'Unione Europea per mantenere in equilibrio i contri pubblici.