Non si placano le diatribe intorno al cantiere previdenziale, in molte trasmissioni televisive, Di Martedì, Ballarò, Mi Manda RaiTre, l'oggetto di discussione prevalente rimane la riforma pensioni e la necessità di rivedere in modo strutturale la 'famigerata' legge Fornero. Altro tema che sta sollevando moltissime preoccupazioni e polemiche tra coloro che hanno avuto la fortuna di accedere alla quiescenza vi è quello della reversibilità. Il decreto legge delega per la lotta alla povertà, potrebbe nascondere un'amara sorpresa per i vedovi e le vedove.

Di questo, a partire anche da una nota stampa dell'onorevole leghista Roberto Simonetti, abbiamo deciso di discuterne con la Presidente del Colap, Emiliana Alessandrucci, ieri presente in studio a 'Di Martedì'.

Verranno toccate le pensioni di reversibilità?

Cosa ne pensa del testo del disegno di legge delega per la lotta alla povertà che è giunto alla Camera dei deputati da parte del Presidente Renzi, teme che verranno toccate le Pensioni di reversibilità in base a quanto citato all’art.1 comma 1 lettera b o si fida delle rassicurazioni giunte dal governo?

Penso che una legge delega sulla povertà sia quanto mai necessaria in un Paese che si sta impoverendo velocemente; e al contempo mi spaventa, siamo davvero in una condizione pericolosa se abbiamo bisogno di una legge delega sulla povertà.

#siamofiduciosi è la nostra posizione, ma pur credendo alle dichiarazioni del Governo sulla intoccabilità della reversibilità, per essere proprio sicura vorrei capire meglio dove si prendono i soldi per il sostegno alla povertà, se abbiamo chiaro il canale possiamo stare tranquilli.

Flessibilità in uscita unica priorità del Governo Renzi?

Cosa ne pensa della nota stampa di Simonetti (Lega Nord) in cui l'onorevole dice: "Se il Governo vuole toccare le pensioni deve farlo per concedere maggiore flessibilità in uscita e non certo per fare cassa con i contributi versati dai lavoratori! "

Sono favorevole alla flessibilità in uscita, credo però che non sia l'unico provvedimento urgente. Occorre nel brevissimo periodo rivedere i 30mila pensionati d'oro come atto di giustizia, poi valutare seriamente la proposta Boeri sulle pensioni retributive alte (superiori agli 80mila euro l'anno), trovare una soluzione per i precoci e per le donne (necessari contributi figurativi per gli anni dedicati alla cura).

E nel medio periodo va rivista la legge Fornero e il contributivo secco. E sarebbe anche il momento di separare l'assistenza (a carico della fiscalità generale) dalla previdenza, solo così possiamo pensare sul serio il sistema pensionistico e pensare ad una sua riforma. Mi lasci ancora aggiungere una proposta per chi oggi è alle soglie della pensione e ha problemi di ricongiungimenti (onerosi), di contributi silenti, proponiamo il libretto previdenziale, un contenitore unico dove ricongiungere gli importi versati senza perdere nulla e poi su questo costruire per le pensioni basse un sistema misto (base più contributivo) e per le alte un sistema contributivo.