Con le ultime dichiarazioni rilasciate nella serata di ieri a Ballarò si rinnova il pressing dei sindacati al Governo per una risposta alla richiesta di apertura sulla flessibilità previdenziale. "Non abbiamo avuto ancora risposta e crediamo che sia urgente invece che il Presidente del Consiglio si decida a rispondere, perché sulla vicenda della riforma Fornero è come mettere le mani alla peggiore legge pensionistica europea" ha spiegato Annamaria Furlan, rinnovando il proprio appello al Ministro Poletti e al Premier Renzi.
"Noi sentiamo tanti annunci dai singoli Ministri, dagli opinionisti, dagli economisti e dal Presidente dell'Inps. Non abbiamo invece ancora davanti uno straccio di proposta del Governo" spiega la sindacalista, evidenziando che "con gli annunci alla fine non si porta a casa il risultato. Anzi, si disorienta ancora di più l'opinione dei cittadini e delle cittadine".
Riforma pensioni, è urgente anticipare l'età di uscita dal lavoro
Sulla questione, particolarmente critico appare il nodo dell'età di pensionamento. "Non vi è dubbio che noi abbiamo una serie di problemi davanti" ha proseguito Furlan, riferendosi in particolar modo alla rigidità degli attuali criteri di ottenimento della pensione pubblica.
"Lavorare fino a 65, 66, 67 anni per molti lavori è quasi impossibile. Fare il ferrista in sala operatoria a 65 anni è un po' complicato, non cito nemmeno cosa significhi lavorare sulle impalcature o su una gru a quell'età, quindi la Riforma Fornero ha definito un alto ingresso alla possibilità di andare in pensione a prescindere dal lavoro che si fa". Ma le conseguenze, per la sindacalista, si sono fatte sentire sui più giovani: "abbiamo i padri e le madri costretti e inchiodati sui posti di lavoro fino a quell'età. In compenso abbiamo nelle stesse case i figli e i nipoti disoccupati. Allora dobbiamo dire che questo stato delle cose non funziona".
Uscite flessibili, il commento dell'ex Presidente Dini a Ballarò
Sullo stesso tema è intervenuto a Ballarò anche l'ex Presidente del Consiglio Lamberto Dini, spiegando di ritenere importante l'avvio di una riflessione sul tema "La flessibilità in uscita merita piena considerazione da parte del Governo, che dovrà naturalmente trovare le risorse perché c'è una perdita di contributi e ci sono più pensioni da pagare nei primi anni. Il calcolo attuariale consiste nel portare neutro a lungo termine il costo dell'operazione, perché altrimenti è un costo puro". In merito alle ipotesi di flessibilità allo studio dell'esecutivo, Dini ha sottolineato di ritenere "la politica un problema di scelte: questo Governo ha fatto le sue scelte, ha fatto le 80 euro per i lavoratori dipendenti, ha dato i 500 euro agli studenti.
Qui si tratta di vedere. Certamente, non si può pensare di finanziare questa operazione, che è meritevole, con un ulteriore disavanzo e aumento del debito pubblico italiano. Però io mi auguro che questa sia una misura che il Governo prenda in seria considerazione".
Come da prassi, restiamo a disposizione nel caso desideriate condividere le vostre idee in merito alle dichiarazioni che vi abbiamo riportato tramite l'aggiunta di un nuovo commento nel sito, mentre per restare aggiornati sulle prossime novità sulle pensioni vi ricordiamo di utilizzare il comodo tasto "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.