In queste ore frenetiche che precedono il prossimo e imminente Concorso a cattedre, giunge voce, da parte di molti insegnanti, che gli Ambiti Territoriali provinciali stanno chiedendo ai Dirigenti Scolasticidi molte scuole (quelle che hanno dato, nei mesi scorsi, la disponibilità per ospitare le prove concorsuali ‘computer based’, presso i propri laboratori multimediali) di indicare, in maniera perentoria, almeno due docenti da nominare urgentemente, affinché vengano costituite le commissioni di valutazione per lo svolgimento del prossimo concorso 2016.

Il Dirigente Scolastico della medesima Scuola svolgerà la funzione di Presidente di tale commissione.

Nomina d'ufficio dei commissari: se fosse vero sarebbe un fatto aberrante

Se fosse confermata questa notizia, sarebbe un fatto estremamente grave per la democrazia scolastica e si profilerebbe una vera e propria violazione dei diritti dei lavoratori. Chi ne farebbe le spese? Sempre i soliti docenti, i quali, nonostante non abbiano volontariamente presentato istanza per svolgere l'incarico dicommissario, attraverso il sistema Polis, sia in prima battuta che dopo la riapertura dei termini dei giorni scorsi, si troveranno costretti, loro malgrado, a svolgere coattivamente questo delicato incaricoanche attraversounanomina d’ufficio da parte dei loro Dirigenti Scolastici.

In tutto questo, le altre ‘vittime’, cioè i Dirigenti Scolastici, già nominati a loro volta in qualità di Presidenti delle Commissioni di Valutazione,si troveranno costretti a ricercare all'interno del proprio 'parco docenti',quasi elemosinando, due insegnanti disponibili a poter svolgere questo delicato incarico il cui compenso economico è ben al di sotto delle responsabilità in gioco e delle abilità richieste e possedute.A quanto pare, si percorre il solito tragitto consolidato: i Dirigenti Scolastici diventano, anche in questo caso, il tramite di tutto e di tutti.

E proprio loro, purtroppo, si troveranno costretti, nel solo intento di non intralciare le scelte della Pubblica Amministrazione e del Miur, ad impegnarsi affinchétutto vada per il verso giusto e poter muovere, finalmente, una macchina burocratica che non vuole proprio mettersi in moto.

Molti docenti sono solidali con i colleghi abilitati ma precari

Nella speranza che siano solo voci di corridoio, la prima cosa che gli operatori della scuola chiedono, a gran voce, a questo Governo è quella di essere ascoltati e presi in considerazione, soprattutto in questo momento in cui – secondo l’opinione di molti insegnanti – prestare il fianco a questo Governo significa anche pregiudicare, per sempre, le carriere future di molti bravi colleghi insegnanti, già abilitati, i quali avrebbero avuto tutto il diritto di essere assunti direttamente come docentidi ruolo nella scuola pubblica italiana, senza dover per forza transitare sotto la 'mannaia' di questo controverso Concorso a cattedre 2016.