A che cosa è servito il TFA? A cosa è servito sottoporsi ad un percorso duro e selettivo, oltre che dispendioso dal punto di vista economico, se poi, alla luce dei fatti, il valore del titolo abilitativo viene svilito da un concorso? Questo il significato delle domande rivolte dall'onorevole Nicola Ciracì nell'interrogazione parlamentare a risposta scritta che il promotore dell'intergruppo TFA ha indirizzato al ministro Giannini.
Ultime news scuola, giovedì 14 aprile 2016: 'Ministro Giannini, sminuito valore titolo abilitativo TFA'
Come riportato dal sito specializzato 'Orizzonte Scuola', l'esponente del Gruppo Misto CoR (Conservatori e Riformisti) ha portato all'attenzione le numerose incongruenze che riguardano il prossimo concorso a cattedra, come ad esempio, quella riguardante il sostegno: in molte regioni, infatti, il numero dei posti a disposizione è addirittura superiore alle domande presentate mentre in altre zone d'Italia è accaduto esattamente il contrario.
Ciracì, inoltre, ha sottolineato come il concorso, in generale, non soddisferà il fabbisogno di docenti così come veniva auspicato tramite l'istituzione dei due cicli TFA. Addirittura per diverse classi di concorso il numero di cattedre sarà pari a zero: dunque, la legge 107, di fatto, preclude a molti docenti la possibilità di essere assunti, dato che il concorso costituisce l'unico canale di reclutamento.
Titolo abilitativo TFA svilito, quali prospettive per il futuro?
L'onorevole Ciracì, inoltre, ha citato, inoltre, la possibilità che migliaia e migliaia di ricorsi presentati al Tar del Lazio da insegnanti non abilitati possano essere accolti, spalancando loro le porte del concorso: se si considera che il numero dei ricorrenti dovrebbe aggirarsi intorno alle 30mila unità e il numero di posti a disposizione è poco più del doppio, si comprende bene come l'abilitazione stia subendo un processo di svilimento.
In pratica il titolo TFA verrà equiparato ad un semplice diploma o ad una laurea magistrale.
L'interrogazione parlamentare al ministro Giannini ha, dunque, lo scopo di chiedere alla responsabile dell'istruzione italiana se si debba ritenere giusto che il canale concorsuale rappresenti l'unica prospettiva per l'immissione in ruolo dei docenti abilitati e cosa intenda fare il ministro per tutelare maggiormente il valore professionale del titolo TFA.