La rivista Tuttoscuola, nel numero in uscita domani, 11 aprile, denuncia lo scandalo relativo ai compensi spettanti ai commissari e ai Presidenti di commissione del prossimo concorso a cattedre. Anche il noto quotidiano 'Il Corriere della Sera', nell'edizione odierna di domenica 10 aprile, dedica ampio spazio alla questione. In sette regioni (Abruzzo, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, Veneto) è stato prorogato il termine scaduto il 19 marzo scorso entro i quali gli aspiranti candidati in qualità di commissari e presidenti avrebbero dovuto farsi avanti.

Ultime news scuola, domenica 10 aprile: l'elemosina del governo ai commissari e ai Presidenti

In totale, gli insegnanti che potrebbero fare i commissari, soddisfacendo i requisiti richiesti, dovrebbero essere almeno 650 mila. Se nessuno vuole fare un passo avanti, afferma Tuttoscuola, è principalmente per tre motivi. Prima ragione, il mancato esonero; seconda ragione, l’assenza di ogni rimborso spese; terza ragione, quella forse predominante, la retribuzione.

Stiamo parlando di una retribuzione base pari a 251 euro lordi spettanti al presidente e 209,24 euro ai commissari, per tutto il lavoro che terrà occupate le commissioni da aprile fino ad agosto. Al compenso base, si aggiunge il 'mezzo caffè' (50 centesimi) per correggere un elaborato e un altro mezzo caffè per ogni candidato che si presenterà all’orale.

Poco più di un euro all'ora per un totale stimato di 576 ore di lavoro

I conti sono presto fatti. Ogni commissario guadagnerà un massimo di 250 euro lordi per la correzione della prova scritta, visto che il numero massimo di candidati è 500. Se ipotizziamo una percentuale del 50 per cento di coloro che riusciranno ad arrivare all'orale, possiamo aggiungere altri 125 euro lordi.

Se sommiamo tutti gli importi, al presidente toccheranno 651 euro lordi e al commissario 609 euro lordi. Il tutto per quante ore di lavoro? Tuttoscuola ha calcolato un impegno di circa 576 ore. Ciò significa che, in media, ogni presidente percepirà 1,13 euro all'ora e ogni commissario 1,05 euro. La rivista conclude la propria considerazione affermando come la Pubblica Amministrazione intenda, talvolta, 'fare le nozze con i fichi secchi'.