È un'Italia orfana di Jannik Sinner quella che sta affrontando a Bologna la qualificazione alle Finals di Coppa Davis in programma a Malaga nel prossimo mese di novembre. Lo scorso anno accadde la stessa cosa, ovvero il forfait dell'altoatesino, e scoppiò un putiferio: ora non si parla molto del nuovo forfait di Sinner anche se le polemiche non mancano, ultima delle quali la questione riguardanti il clostebol. Ma per gli hater è arrivata l'ora del 'game over'.
Sinner, un'ascesa al numero 1 accompagnata sempre dalle polemiche
La stagione 2024 che sta andando verso la sua conclusione ha riservato a Jannik Sinner gioie e dolori: dalla conquista della vetta dell'ATP Ranking all'infortunio all'anca, passando per i primi successi nei due Slam, il primo e l'ultimo in ordine cronologico, l'Australian Open e l'US Open.
Poco prima del trionfo in terra newyorkese, però, la notizia della positività della 'Volpe Rossa' al clostebol, uno steroide anabolizzante. Una contaminazione involontaria che, però, non riuscì a mettere a tacere l'esercito degli hater di Sinner, un esercito numeroso che, sin dagli inizi della sua carriera, lo hanno preso sistematicamente di mira, con moventi sempre diversi e, a volte, contrastanti.
Sì, perché l'ascesa nella classifica mondiale per Sinner è stata ostacolata, paradossalmente, proprio dai pseudo appassionati di tennis italiani, quasi come se, per assurdo, desse fastidio che un giocatore italiano (perché Sinner è italiano nonostante di cognome non faccia Rossi) potesse arrivare al vertice del Tennis mondiale.
Quando gli addetti ai lavori si accorsero che il giovane Jannik Sinner aveva tutte le carte in regola per occupare l'olimpo dei giocatori più forti, cominciarono a prendere piede i gruppi anti-Sinner. E così si iniziò a bersagliare Jannik con paragoni strettamente statistici con Carlos Alcaraz, l'altro 'ragazzino terribile' del tennis moderno.
Quando Alcaraz si aggiudicò gli US Open 2022 e Wimbledon 2023, gli hater si scatenarono: 'Dov'è Sinner? Altro che Alcaraz, non ci sono paragoni. Sinner è un giocatore normale, non potrà mai competere con i più forti, figuriamoci con Djokovic'.
Il 2023 è stato un anno di svolta per Jannik. La stagione sulla terra battuta fu terrificante: gli hater 'lapidarono' Sinner per quella sconfitta al secondo turno del Roland Garros con il tedesco Altmeier e per il KO negli ottavi a Roma contro Cerundolo.
E poi ancora giù critiche per la semifinale persa a Wimbledon, in tre set, contro Djokovic, e la sconfitta contro Zverev agli ottavi degli US Open, al quinto set. 'Sinner non sa lottare', dissero di lui dopo Wimbledon e Flushing Meadows.
La svolta arrivò alla fine dell'anno, con un Sinner straripante, capace di arrivare in finale alle ATP Finals di Torino, sconfitto da Djokovic, per poi trascinare l'Italia nella storica vittoria in Davis, dopo 47 anni.
Il resto è storia recente, con un 2024 che ha visto un avvio folgorante con la vittoria di Melbourne. Ma è stata una stagione di record per Sinner. A 23 anni il numero 1 del mondo è diventato il più giovane nell’era Open a centrare l'accoppiata l’Australian Open-Us Open.
Un'impresa riuscita sul cemento soltanto a Mats Wilander, Novak Djokovic e Roger Federer. Scusate se è poco.
Con la vittoria in finale sull'americano Fritz, Sinner è il decimo giocatore nella storia dell’era Open ad aver vinto 23 o più partite in un anno negli Slam. Se si includono anche agli altri tornei, Sinner ha un bilancio di 55 vittorie e 5 sconfitte. Numeri che lo collocano al 16° posto tra i migliori record della storia del singolare maschile.
E la stagione deve ancora finire, anzi. Considerando quello che Sinner è riuscito a fare lo scorso anno, tra ottobre e dicembre, il bello deve ancora venire. Hater, rassegnatevi: le scuse e le accuse sono terminate. Game over.