Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo Documento di Economia e Finanza, volto ad individuare le maggiori priorità per il prossimo triennio e stabilire gli obiettivi da raggiungere per una crescita economica del Paese. Nonostante le numerose insistenze del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, però, nessun intervento è stato previsto sulla famigerata flessibilità in uscita che avrebbe potuto garantire una copertura previdenziale a migliaia di lavoratori.
Nessun intervento sulla flessibilità
"In esso ci saranno gli indirizzi programmatici per il prossimo periodo ed è importante che siano contenute le emergenze che riguardano lavoro e Stato Sociale", aveva dichiarato nei giorni scorsi l'ex ministro del Lavoro, manifestando la volontà di intervenire su un tema così complicato.
Il nuovo Documento di Economia e Finanza, infatti, avrebbe potuto essere l'occasione giusta per affrontare il tema su cui il Partito Democratico continua la sua battaglia da anni.
Interventi a favore delle imprese nel Def
La bozza del Def, firmata dal ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan ha già avuto il disco verde da parte del Consiglio dei Ministri e nelle prossime settimane sarà presentato dinanzi alle Camere. Stando a quanto anticipato dallo stesso economista, nella bozza sono previsti degli interventi a favore delle imprese riguardanti ulteriori sgravi sugli utili re-investiti oltre alle misure volte ad incentivare gli investimenti; interventi che, secondo le stime dell'esecutivo potrebbero portare all'aumento del Pil pari all'1,2 % per il 2016, all'1,4 % per il 2017 e pari all' 1,8 % per il 2018.
Resta comunque il fatto che, il documento non fa nessun riferimento alla flessibilità in uscita, deludendo ancora una volta migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalla normativa pensionistica del 2011. Nessuna modifica, quindi, verrà apportata alla Riforma Fornero. L'intervento definitivo, infatti, potrebbe salire sul treno della nuova legge di stabilità dando finalmente una risposta concreta ai lavoratori usuranti e precoci, alle lavoratrici e agli esodati che ancora attendono apposita tutela.