Le ultime news sulla riforma pensioni 2016 sono strettamente connesse al Documento di Economia e Finanza che sancisce gli impegni del governo in materia di politiche economiche: la notizia non può essere favorevole, in quanto all'interno del DEF non è comparso alcun elemento che facesse riferimento all'ambito previdenziale - il governo Renzi ha deciso, per il momento, di soprassedere. In più, all'interno di questo documento che abbiamo imparato a conoscere anno dopo anno sono stati diffusi dei dati che non fanno ben sperare in generale: in primo luogo, le stime di crescita per il sistema economico italiano sono date in calo – si attendeva un 1,6% di crescita del PIL e invece il dato è dell'1,2%; in secondo luogo, gli obiettivi per quanto riguarda la riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL sono dati in crescita e questo potrebbe provocare la necessità di interventi aggiuntivi.

Semplificando al massimo il discorso, è possibile dire che i conti pubblici italiani siano diventati, in questo momento, un po' più fragili di quanto si attendeva e, volendo semplificare ancora di più, non ci sarebbe alcuno spazio di manovra per un ritocco della spesa pubblica a favore dei pensionati o in generale per accrescere le misure di welfare state.

Scontro Italia/Europa: ultime news oggi 9 aprile su DEF e riforma pensioni

Il dibattito politico si è immediatamente acceso a livello nazionale e a livello europeo: Matteo Renzi ha fatto immediatamente sapere che non vi saranno manovre correttive che, comunque, non si intenderebbe agire per coprire il debito con nuove tasse che graverebbero sui cittadini e soprattutto limiterebbero ancor di più i consumi.

Per quanto riguarda, invece, il confronto con l'Europa, il discorso sembra essere molto chiaro: il falco finlandese Katainen ha fatto sapere che non ci sono margini di manovra per concedere altra flessibilità all'Italia, la quale dovrà lavorare per mettere in ordine le proprie finanze. Pier Carlo Padoan risponde sottolineando come i risultati del governo siano tangibili e che l'Italia avrebbe le carte in regola per chiedere più flessibilità.

La questione riguarda la spesa pubblica: manovre come il taglio della Tasi, ad esempio, che è stata prevalentemente a favore dei redditi più alti, fu considerata all'epoca dall'Europa come un 'errore'. Insomma, i margini per la spesa pubblica ci sarebbero e ci sarebbero dunque anche per la flessibilità in uscita e la riforma delle Pensioni 2016: il problema riguarda sempre e comunque le priorità del governo Renzi.

Ultime news riforma pensioni oggi 9 aprile: un sondaggio 'particolare'

Nel momento in cui sembra essere sfumata definitivamente la possibilità di una riforma delle pensioni per il 2016, arrivano i dati di un nuovo sondaggio che riguarda il rapporto che gli italiani hanno con la propria pensione o con le proprie aspettative previdenziali. Il primo risultato di un certo interesse è che la maggioranza degli italiani non è contenta del proprio assegno pensionistico, il dato sarebbe addirittura del 77% (soltanto un 23% si dice contento della propria pensione): secondo i dati Istat, infatti, circa 2 italiani su 3 (il 64%) prendono meno di 750 euro al mese. Il secondo risultato interessante riguarda i timori che la pensione possa andare incontro ad un taglio: un italiano su 3 (il 30% degli intervistati), infatti, teme che la propria pensione possa andare incontro ad una contrazione, a causa dei problemi economici e finanziari in cui versa il governo. Per aggiornamenti su riforma pensioni, politiche economiche e dibattiti sul DEF, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.