La maggioranza di governo ha salutato con grande soddisfazione il decreto Poletti che introduce il meccanismo del part-time agevolato per i lavoratori a cui mancano meno di tre anni al raggiungimento del requisito anagrafico previsto dalla legge Fornero. La questione di una riforma delle Pensioni per il 2016, però, non deve essere accantonata: questo il succo di tutti gli ultimi interventi politici e sindacali sulla questione. Da un lato, infatti, si sottolinea come, dati alla mano, il part-time agevolato potrebbe trasformarsi in una vera e propria beffa; dall'altro si dimostra come le esigenze degli italiani siano comunque altre.
A rilanciare la protesta sono anche i comitati degli esodati, che chiedono un'ottava salvaguardia per i 24mila lavoratori circa senza tutela, le associazioni dei lavoratori precoci, che rilanciano la proposta della Quota 41, e i comitati per l'Opzione donna che chiedono la proroga al 2018 se non addirittura la trasformazione dell'Opzione in una misura strutturale. Ecco gli ultimi interventi sulla questione della riforma pensioni 2016.
La 'beffa' del part-time e le ultime novità riforma pensioni oggi 15 aprile
La prima questione sollevata sulla riforma pensioni targata Poletti-Renzi, cioè il part-time agevolato, potrebbe rivelarsi una 'beffa' per i lavoratori e questo per un duplice motivo. Innanzitutto, Cesare Damiano sottolinea che il provvedimento non può essere considerato decisivo né 'importante', da un lato perché sarebbero pochi i lavoratori che lo accetterebbero, dall'altro perché non serve assolutamente a svecchiare le imprese e ad incentivare ad assunzioni di giovani.
Dunque: la misura avrebbe poco appeal per i lavoratori vicini alla pensione e non incentiva il turnover generazionale; Damiano chiede la pensione anticipata a 62 anni. Un altro elemento che si è sottolineato immediatamente è quello dei fondi stanziati: si parla di 240 milioni di euro per il triennio 2016-2018, secondo molti osservatori si tratta di una cifra molto bassa che difficilmente potrebbe riuscire a coprire le circa 380mila richieste che potrebbero arrivare.
Alcuni calcoli dimostrerebbero, infatti, che il provvedimento potrebbe essere messo in campo al massimo per circa 20mila lavoratori.
Precoci, esodati e Opzione donna: ultime news riforma pensioni oggi 15 aprile
Molte categorie attendevano sicuramente una riforma pensioni 2016 differente: l'annuncio del part-time agevolato è stato accolto in maniera molto tiepida da parte di una serie di categorie che rappresentano le più penalizzate dalla riforma Fornero.
I lavoratori precoci, ad esempio, continuano la loro battaglia mediatica e nelle piazze per la Quota 41: un loro rappresentante sarà presente al programma Mi Manda Rai 3, mentre continua l'organizzazione per la manifestazione del 22 aprile dinanzi al MEF. Gli esodati, invece, rilanciano la loro vertenza affinché venga emanata l'ottava salvaguardia e vengano definitivamente tutelati tutti quei lavoratori che hanno perso il lavoro e non possono accedere alla pensione. Anche le donne proseguono nel loro percorso di protesta e annunciano che saranno presenti anche loro al presidio, organizzato dalle forze sindacali, del 22 aprile: negli ultimi giorni vi sono state importanti dichiarazioni da parte del sindacato UIL che ha sottolineato come le donne, in Italia, siano ancora discriminate sia sui posti di lavoro che per quanto riguarda la previdenza. Insomma, il part-time agevolato non ha assopito le richieste di una riforma pensioni 2016 più giusta. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.