'Gli alunni devono responsabilizzarsi, si studia per imparare'. La notizia apparsa sul numero odierno (giovedì 14 aprile) de 'Il Gazzettino del Nord-Est' è destinata ad accendere le polemiche. Infatti, il preside del liceo 'Brocchi' di Bassano del Grappa, una delle scuole più apprezzate e famose del Veneto, ha provveduto a diramare una circolare attraverso la quale si rende noto che i voti relativi alle prove scritte e orali, da ora in poi non saranno più comunicati agli studenti fino a due giorni prima degli scrutini finali. I voti non verranno nemmeno inseriti nel registro elettronico.
Ultime news scuola, giovedì 14 aprile 2016: Preside liceo Bassano 'Voti secretati sino all'ultimo'
Gianni Zen ritiene che questo sia il sistema più adatto per responsabilizzare maggiormente i ragazzi nello studio inteso come mezzo per imparare, indipendentemente dal voto.
Una decisione che ha colto impreparati tutti, anche gli insegnanti che erano all'oscuro di tutto. Tra l'altro, la circolare è stata diffusa dai bidelli mentre il dirigente scolastico era assente per un convegno: i docenti hanno sollevato la questione riguardante la legittimità di un provvedimento del genere che, di fatto, impedisce ai ragazzi di capire su quali materie sia necessario intervenire al fine di raddrizzare un voto incerto.
La vicenda, comunque, sta assumendo contorni da 'giallo' visto che, fino a ieri sera, non c'era traccia della circolare sul sito Web della Scuola e il preside stesso non ha voluto commentare, al momento, il contenuto della nota 'incriminata'.
Gli studenti in rivolta contro la circolare: 'E' un nostro diritto conoscere i voti'
Intanto, i circa duemila studenti del liceo 'Brocchi' di Bassano sono già scesi sul piede di guerra: esprimendo tutto il proprio disappunto per il provvedimento, nel contempo, sperano che si tratti solamente di una provocazione che abbia lo scopo di farli impegnare di più negli studi.
'Siamo perplessi in quanto pensiamo che sia un nostro diritto essere a conoscenza delle valutazioni assegnate dai nostri professori - protestano gli studenti dell'ultimo anno - soprattutto in vista dell'esame di maturità. Un conto è riformare l'intero sistema educativo italiano e voler giudicare gli studenti con altri metodi, un altro conto, invece, se il metro di giudizio resta quello del voto. Non c'è niente da discutere, ci spetta di diritto conoscerlo volta per volta'.