Il concorso Scuola 2016 sta procedendo, nonostante le continue polemiche e gli attacchi da parte dei differenti coordinamenti e gruppi di docenti abilitati: le prime giornate delle prove scritte non hanno dato indicazioni chiare su quale sarà la tipologia delle domande e questa situazione sta creando grande disappunto tra i candidati che non sanno cosa attendersi. Se nelle prime giornate dello scritto i quesiti erano incentrati intorno alla stesura di UdA, nella giornata di ieri 4 maggio, questa modalità è stata accantonata (anche perché fortemente criticata anche da docenti universitari) e si sarebbe tornati ad una richiesta maggiore di contenuti.
Molti docenti abilitati accusano la disparità di trattamento, ma intanto la grande macchina del concorso procede nella sua marcia: oggi segnaliamo, invece, un intervento del Coordinamento TFA II Ciclo che racconta come i ricorrenti ammessi alle prove, grazie all'ipotesi di prove suppletive, saranno fortemente avvantaggiati rispetto ai candidati con abilitazione.
Perché i ricorrenti sarebbero avvantaggiati nel concorso scuola 2016
Il Coordinamento TFA II Ciclo, parlando sia a nome della propria categoria sia a nome di tutti i docenti abilitati, sottolinea come la questione dei ricorrenti possa portare a iniquità piuttosto rilevanti nell'espletamento delle procedure del concorso scuola 2016:
- innanzitutto, si sottolinea come, se realmente si andasse nella direzione di prove suppletive per tutti coloro che verranno ammessi in via definitiva (tra l'altro, al momento, sembra l'unica strada percorribile quella delle prove suppletive), allora i ricorrenti si troveranno in una posizione avvantaggiata perché conosceranno già il tenore delle domande e, in generale, non sembra corretto che in un concorso pubblico vi sia chi fa le prove prima e chi le fa in un secondo momento;
- il secondo punto riguarda da vicino la situazione degli abilitati TFA: la prova preselettiva al concorso scuola 2016 era stata abolita proprio perché la categoria del TFA già l'aveva svolta e quindi era stata considerata superflua, si tratta di una sorta di 'bonus' – ora, gli abilitati si chiedono perché questo bonus debba essere accordato anche ai ricorrenti, dal momento che i semplici laureati non hanno mai affrontato né un concorso come il TFA né un percorso abilitante come tutti gli altri docenti che stanno partecipando alle procedure
Insomma, secondo il Coordinamento, il vantaggio sarebbe doppio: conoscere in anticipo la tipologia delle domande (dunque, avere una marcia in più) ed evitare la prova preselettiva, oltre ovviamente a non aver mai fatto un corso abilitante, dispendioso in termini economici (circa 3mila euro) e in termini 'esistenziali'. Per aggiornamenti sulle questioni connesse allo svolgimento delle prove, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.