Alla fine Matteo Renzi ha ceduto ed ha deciso di reintrodurre la pensione anticipata. Se ne riparlerà nella prossima legge di stabilità 2017, sempre che, ammette alla fine, l'Europa ci dia il benestare. La nuova forma di previdenza si chiamerà Ape (probabilmente qualche acronimo dove la A sta per anticipata e PE per pensione), e nella diretta #Matteorisponde di Twitter e Facebook avvenuta ieri, 4 maggio, il Premier ha cominciato ad illustrarla.

A chi si rivolge l'Ape e come funziona

Ancora si sa molto poco dell'Ape perché Renzi l'ha soltanto annunciata ma senza entrare troppo nello specifico, però qualche accenno l'ha fatto.

In parte gli esperti del settore l'avevano prevista: dovrebbe trattarsi di un sistema di penalizzazioni di qualche tipo che consente ai lavoratori di andare in pensione con qualche anno di anticipo. Non è stato specificato di quale tipo di penalizzazione si parla, ma Renzi su questo punto è stato molto chiaro: "chi vorrà partecipare accetterà una decurtazione economica". Di proposte in questo periodo ce ne sono tante e vanno dall'accettare il calcolo con il sistema contributivo alla penalizzazione del 2% annuo, staremo a vedere quale opzione sarà quella sul tavolo.

Alla pensione anticipata, o Ape, potranno accedere i lavoratori che hanno almeno 63 anni d'età, ma a quanto pare sembra essere un provvedimento una tantum.

Quando ha approfondito l'argomento, infatti, Renzi ha specificato che il meccanismo funzionerà "soltanto per un certo periodo di tempo", e nel caso della legge di stabilità 2017, riguarderà i nati negli anni 1951-52-53. Non sappiamo dunque né per quanto tempo questa Ape sarà fatta valere, né se diventerà strutturale.

Ad ogni modo possiamo affermare che chi è rimasto "bloccato" al lavoro a causa della riforma Fornero e si è visto sfumare da sotto al naso la possibilità di andare in pensione, a breve potrà andarci.

Com'è nello stile di Renzi infatti, non solo il meccanismo è già stato messo a punto, ma è stato già realizzato persino il logo, come fosse una campagna di marketing. A questo punto non resta che sottoporre la misura all'Unione Europea e poi, se dovesse arrivare l'ok da Bruxelles, dall'anno prossimo migliaia di lavoratori potranno andare in pensione anticipata.