Mentre si avvicina la data della pubblicazione dei movimenti della mobilità 2016/17, Elena Centemero di Forza Italia lancia un allarme: i docenti, con la mobilità, non devono cambiare anche la materia d'insegnamento, oltre la sede. Il problema nasce dal fatto che applicando la legge 107 alla lettera, molti docenti che hanno richiesto il trasferimento potrebbero dover cambiare la disciplina d'insegnamento.

I sindacati, come da notizia circolata precedentemente, hanno riscontrato che le nuove tabelle delle classi di concorso sono piene di errori. E anche se i docenti hanno presentato domanda con quelle vecchie, come aveva indicato la Tecnica della Scuola, non è ancora da escludere che i trasferimenti avvengano applicando quelle nuove.

'La questione della mobilità 2016/17 è una cosa seria'

La mobilità 2016/17 è una cosa seria ha spiegato la deputata di Forza Italia, ricordando che implica fattori come la formazione degli studenti e la continuità didattica. Il modello dell'attuale mobilità creato dal Governo, invece, mette a rischio tutto questo perché sembra quasi che le discipline siano diventate intercambiabili.

A rimetterci soprattutto potrebbero essere i docenti assunti nella fase B del piano straordinario di immissioni in ruolo di quest'anno, che devono affidare i loro trasferimenti alla sorte, anziché alle loro competenze e professionalità.

Anief d'accordo con Forza Italia

Anche il sindacato Anief è d'accordo con quanto affermato dalla Centemero. Nella stessa giornata ha fatto presente che accorpare le cattedre potrebbe produrre come effetto quello di portare nelle nuove materie insegnanti che non possiedono la specifica abilitazione all’insegnamento e che si erano limitati a chiedere un trasferimento di sede con la mobilità. Lo stesso problema si potrebbe presentare per coloro che decideranno di richiedere l'assegnazione o l'utilizzazione provvisoria.

Il fatto che 'le regole del gioco non siano state stabilite prima', conclude Anief, ha portato ad una situazione assurda. Chi sarà a pagare? Soprattutto gli studenti, che potrebbero trovarsi davanti docenti poco esperti (e non certo per colpa loro). Resta aggiornato sul mondo scolastico cliccando il tasto Segui.