Mentre si continua a discutere di flessibilità previdenziale e calcolo delle future mensilità, l'Inps annuncia l'adeguamento dei conti riguardanti le Pensioni pubbliche con un aggiustamento del disavanzo di 11,6 miliardi di euro, dovuto alla proroga degli sgravi contributivi e alle salvaguardie previste con la legge di stabilità 2016. Si tratta di un allargamento del rosso di bilancio rispetto alla stima iniziale, che di fatto rendeva non più conforme il preventivo redatto in precedenza.
Oltre ad un peggioramento nella gestione economica, è da tenere presente anche l'andamento della situazione patrimoniale dell'istituto, che vede il patrimonio netto diminuire ad 1,42 mld di euro contro la previsione iniziale fissata attorno ai 1,78 mld. Un dato che fa seguito agli alert lanciati nei primi mesi dell'anno dalla Civ sul possibile azzeramento del parametro entro il prossimo anno.
Bilancio Inps 2016, ecco i commenti dell'istituto sui conti delle pensioni pubbliche
Quello che resta da capire ora è come interpretare questi nuovi dati, visto che gli attuali amministratori dell'Inps evidenziano l'aggiornamento come una buona pratica di tenuta in ordine dei conti, al fine di aumentare gli accantonamenti da destinare ai fondi relativi alle svalutazioni dei cosiddetti crediti non più esigibili.
Un'interpretazione quindi che va a tranquillizzare i contribuenti e i pensionati sulla sostenibilità dell'istituto di previdenza pubblica italiana. Resta però perplessa la posizione del Civ, che ha deciso in via unanime di non approvare la recente nota di aggiornamento, sia perché questa non risulterebbe sufficientemente dettagliata, sia perché si ritiene necessario un maggiore controllo dell'Inps rispetto ai versamenti a cui sono tenuti gli enti pubblici. Per approfondire la questione, il Civ dedicherà alla vicenda una prossima riunione del Comitato, in modo da rendere costruttiva la dialettica in corso con l'ente previdenziale e analizzare i chiarimenti inviategli.
Riforma pensioni, dato del Civ emblematico della situazione
Resta il fatto che la presa di posizione del Civ in merito ai conti Inps arriva in un momento delicato nella dialettica previdenziale e nelle rivendicazioni in atto nel Paese. Da un lato abbiamo i giovani che stanno ricevendo le prime buste arancioni, con le proiezioni delle proprie magre pensioni e la conseguente "urgenza" all'attivazione di un piano pensionistico integrativo di natura privata. Dall'altra abbiamo i lavoratori in età avanzata che chiedono di poter accedere ai pensionamenti tramite l'apertura alla flessibilità nei confronti dei criteri previsti con la legge Fornero. Il tutto mentre più del 50% degli assegni previdenziali sarebbero già oggi sotto la soglia delle 750 euro al mese, sulla base di uno degli ultimi rapporti diffusi dall'Inps.
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