La vera notizia che ha attraversato questi ultimi giorni per quanto riguarda il concorso scuola 2016 è l'altissimo numero di bocciati alle prove scritte. I candidati che sono ancora in attesa dei risultati – e molti dovranno aspettare ancora un bel po' dal momento che molte commissioni non sono ancora state neanche convocate – si chiedono i motivi di questa 'durezza' nelle valutazioni: c'è chi sostiene che i commissari non hanno ben capito come si è svolta la prova e trovano assurdo applicare un rigore del genere a prove difficilissime e con tempi ristrettissimi; i più maligni, invece, ritengono che vi siano state indicazioni dall'alto per bocciare quante più persone è possibile perché le supplenze convengono economicamente allo Stato.

Su questa questione, sta facendo il giro del web una lettera di una docente precaria che si scaglia contro il concorso Scuola 2016, contro il ministro Giannini e contro tutti quelli che si sono genuflessi al volere del governo e del Miur.

'Sono invisibile e supplente, ma fiera di esserlo': la lettera contro il concorso scuola 2016

La lettera che è stata pubblicata dal sito specializzato La Tecnica della Scuola è molto dura e ironica e racconta qual è la situazione dell'istituzione scolastica in Italia e perché il concorso scuola 2016 è stato un bluff e una truffa. I docenti, come dicono i rappresentanti del governo Renzi, avrebbero contratto la malattia grave della 'supplentite' e il concorso sarebbe dovuto servire a guarire questa vera e propria piaga sociale.

E invece che succede? Che le bocciature sono state in numero altissimo e che i docenti ammessi all'orale sono in numero inferiore rispetto ai posti messi a concorso: evidentemente – spiega con grande ironia la docente che ha scritto la lettera – i 'supplenti', questa piaga sociale, non sono neanche in grado di scrivere 6 unità di apprendimento in poco più di un ora. Eppure, ricorda la docente, i supplenti hanno tenuto in piedi la scuola italiana per tanti anni, hanno formato i giovani, hanno costruito relazioni di affetto e hanno svolto il proprio lavoro con grande professionalità: in più i supplenti non si ammalano perché non si possono ammalare, non prendono ferie perché non possono andare in ferie, sono invisibili, non contano niente nei collegi delle scuole e per tanti mesi all'anno non percepiscono lo stipendio.

Perché – e su questa domanda si chiude la lettera – il governo non ha messo in campo l'unica soluzione possibile, e cioè assumere i docenti dalle graduatorie? Per aggiornamenti su tutti i nodi del concorso scuola, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.