È iniziato oggi l’esame di maturità 2016 e gli studenti sono alle prese con tracce molto diverse tra loro. Per la redazione dell’elaborato si hanno 6 ore e la scelta dovrà ricadere su una delle seguenti opzioni: analisi del testo, redazione di un articolo di giornale, tema di argomento storico ed uno di carattere generale. Se si sceglie di affrontare ‘il concetto di confine’, si è pensato che possono essere utili le seguenti argomentazioni per confrontarle a fine prova.

1) Tema d’attualità: una riflessione sul concetto di confine partendo da Piero Zanini

Il testo di Pietro Zanini, intitolato ‘Significati del confine. I limiti naturali, storici, mentali’ si pone domande del tipo ‘cos’è un confine? E perché ad un certo punto si decide di stabilire un confine?” Come viene affrontato e vissuto il confine?” Domande introspettive a cui Zanini risponde in modo suggestive utilizzando diverse fonti, dalla geografia alla letteratura, passando per la cinema, l’architettura e l’arte.

L’autore si chiede innanzitutto cos’è e come si costruisce un confine. A questo interrogativo risponde dicendo che ‘rappresenta la fine della terra, il limite ultimo e spingersi oltre il quale in passato significava contrastare il volere delle divinità, oltre il giusto e il consentito, andare verso qualcosa di inconoscibile che avrebbe senza dubbio scatenato l’invidia degli dei.

Oltrepassare il confine vuol dire – ora - uscire da uno spazio familiare, conosciuto, rassicurante, ed entrare in quello dell’incertezza”.

Il confine è dunque una linea netta, di demarcazione che non ammette ambiguità. Il concetto ha dalla sua il peso della legge: per scavalcarlo bisogna infrangerla. Il confine nel testo di Zanini è identificato con il concetto di ‘frontiera’ sebbene essa non sia una linea fissa, ma qualcosa di mobile. Confine e frontiere sono però solo figure  puramente geografiche, o possono diventare qualcosa che riguarda il nostro essere-stare al mondo?

La mitologia racconta spesso di questo confine con immagini diverse e variopinte, possiamo spingerci al mito biblico della creazione, quando Dio divise, limitando, il cielo e la terra; quando pose il veto di prendere la mela, limitò invece le possibilità di scelta e così generando la libertà e il libero arbitrio; oppure ancora, quando scisse Paradiso e Inferno.

Se ricordiamo fatti storici ci possono venire in mente la vicenda di Cesare e il Rubicone, limite che non poteva essere varcato, o tutte le invasioni che altro non sono se non il trapassare un limite che scinde due realtà.

Il limite indica pertanto una proprietà, un’individualità pre-definita dal limite stesso. Sempre Zanini scrive: ‘disegnare un confine diventa allora il modo per ottenere qualcosa dagli altri: uno spazio proprio dove stabilire le proprie regole, un’autonomia visibile anche dall’esterno, il riconoscimento di una diversità. Fin dalla sua prima apparizione, il confine mostra quello che sembra essere il suo carattere fondamentale: segnalare il luogo di una differenza, reale o presunta che sia’.