Con l'accordo di ieri 7 luglio 2016 è stata raggiunta un'intesa tra sindacati e Ministero sulle nuove modalità di assegnazione degli insegnanti di ruolo alla loro sede di servizio. Stiamo parlando della chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici che, tra i pilastri della riforma la Buona Scuola, ha suscitato tantissime perplessità. «Si avvia verso la conclusione un percorso che ancora una volta ha valorizzato il ruolo della contrattazione per il superamento delle più evidenti criticità della legge 107/2015, a partire dalla chiamata diretta», spiegano i segretari di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals-Confsal in una nota congiunta.
Novità chiamata diretta scuola: cosa cambia
All’indomani dell’accordo tra Ministero e sindacati, allora, l’assegnazione degli insegnanti di ruolo alla loro sede di servizio non avverrà più per anzianità bensì per curriculum, tramite la cosiddetta chiamata diretta. Tenendo conto del Piano triennale dell'offerta formativa dell'istituto, entro agosto, i dirigenti scolastici pubblicheranno un avviso sui siti internet dei loro istituti, contenete l’indicazione di 4 requisiti che i docenti dovranno avere per le cattedre da ricoprire. Si avrà dunque una sorta di graduatoria per titoli e il dirigente farà la proposta di assunzione al docente candidato che soddisferà il maggiore numero di requisiti: a parità di requisiti, varrà come criterio supplementare e decisivo il punteggio della mobilità o della GaE o concorso. Qualora il docente scelto opterà per altra scuola, il dirigente procederà con il secondo individuato e via di seguito.
Per i docenti rimasti senza assegnazione della sede di servizio, a procedure concluse, la sede sarà individuata dall'Ufficio scolastico regionale. Le chiamate partiranno a fine agosto(dopo le operazioni di mobilità) affinché i docenti prendano servizio entro il 15 di settembre.
Chiamata diretta: requisiti e colloquio
L’intesa raggiunta, che definisce paletti e condizioni della cosiddetta chiamata diretta degli insegnanti, lascia ancora alcuni dubbi da chiarire. Se è cosa nota che i requisiti indicati negli avvisi saranno individuati dal dirigente all'interno di un elenco nazionale, ancora non si conosce con esattezza il contenuto dell'elenco, il quale sarà definito nel corso della sequenza contrattuale che seguirà.
Per quanto riguarda il colloquio, indicato come facoltativo dalla legge 107/2015, l’intesa non fa alcun riferimento ad esso: il colloquio resta pertanto a libera scelta del dirigente scolastico sia sul se sia sul come effettuarlo. Come anticipato dalla stampa specializzata(Orizzonte Scuola) e dal Corriere della Sera, la sequenza contrattuale continuerà la prossima settimana quando l’intesa sarà tramutata in contratto integrativo.
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