Nuovo approfondimento sulla pensione anticipata per il 2017. Le ultime novità coinvolgono nuovamente l'Unione Europea e la sua "flessibilità", determinante secondo l'ultimo articolo de La Stampa in merito alle scelte del governo Renzi sul pacchetto pensioni. Qualora l'esecutivo riuscisse a strappare maggiore flessibilità dall'Ue, la riforma previdenziale sarebbe in un modo. In caso contrario alcune delle cose che si sono dette fino ad oggi perderebbero immediatamente di attualità, andando definitivamente (?) a perdersi nei meandri del politichese.

Il numero dei lavoratori coinvolti nella pensione anticipata 2017

La Stampa ha chiarito quali sono i paletti fissati dal governo del premier Renzi in merito alla pensione anticipata che dovrebbe debuttare dal 1 gennaio 2017. In totale potranno essere 150 mila lavoratori, nel solo 2017, a poter usufruire dell'anticipo pensionistico (leggi Ape), studiato da Nannicini e Poletti, ed esposto a più riprese ai sindacati durante i numerosi confronti avuti in estate e su cui si continuerà a discutere anche nei prossimi incontri previsti per le prime due settimane di settembre. Nel primo triennio, chiarisce il quotidiano nazionale, alla pensione anticipata potranno accedere fino ad un massimo di 350 mila lavoratori.

Tra questi vanno inclusi anche i lavoratori precoci, che dovrebbero ricevere, come agevolazione da parte del governo, il tanto chiacchierato bonus contributivo di 4 o 6 mesi per ogni anno di lavoro svolto prima di aver compiuto la maggiore età.

Ricongiunzioni gratuite insieme alla pensione anticipata 2017

Il pacchetto previdenziale non si fermerebbe qui.

Il governo ha intenzione anche di rendere gratuite le ricongiunzioni di contributi versati a gestione pensionistiche diverse nel corso della propria carriera lavorativa. L'approvazione di tale provvedimento rappresenterebbe un importantissimo passo in avanti del governo verso il cittadino, passo richiesto con insistenza da Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e figura dominante della riforma Pensioni, prima e dopo le ultime elezioni amministrative che hanno segnato un pericoloso passo indietro del Partito democratico rispetto ai precedenti anni e, sopratutto, alle altre forze politiche, su tutte il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Nel cantiere della riforma previdenziale spiccano anche misure volte alle pensioni minime e all'allargamento della platea della cosiddetta quattordicesima, nonché un aumento della no tax area. La tempistica di gran parte di questi provvedimenti dipenderà, fondamentalmente, ripetiamo, dal margine di manovra che l'Italia riuscirà a strappare all'Unione Europea. Per ulteriori aggiornamenti sulle pensioni per il mese di settembre cliccate Segui in alto a destra.