Le ultime novità al 4 agosto 2016 riguardano il perenne dibattito intorno alla riforma Pensioni. In particolare negli ultimi incontri tenutisi tra Governo e sindacati il focus è stato posto su alcune misure: Quota 41 per i precoci, no tax area, stop ricongiunzioni onerose, ottava salvaguardia esodati. Azioni che se attuate dovrebbero consentire una riforma strutturale della famigerata riforma Fornero.

Si apprende però che le risorse a disposizione per il comparto previdenziale sarebbero poche, si parla di circa 1,5 miliardi, rispetto ai 2,5 richiesti dai sindacati. Dunque si vocifera di interventi attuabili solo in due tempi. Alcuni potrebbero rientrare nella prossima Legge di Stabilità e divenire strutturali dal 2017, per altre misure vi sarebbe l'ennesimo rinvio. La quota 41, si chiedono i precoci preoccupati, rientrerà o meno tra la prima tornata di interventi e soprattutto si realizzerà? 

Quota 41 per tutti in forse: per i precoci prevarrà il bonus? 

Vista la ristrettezza economica per il comparto previdenziale vi è il forte sospetto tra i lavoratori precoci che molte misure non vedranno la luce, come la quota 41 al fine di lasciare spazio alla più economica APE, assegno pensionistico anticipato, verso cui il Governo sembra molto proiettato. L'ultimo incontro istituzionale è avvenuto due giorni fa tra i lavoratori precoci, Davide Tripiedi  e l'Onorevole Cominardi del M5S entrambi membri della Commissione Lavoro della Camera.

L'incontro, scrive l'amministratore del gruppo Roberto Occhiodoro su Facebook, facendo il resoconto della giornata, si è concluso positivamente, con il supporto del Movimento 5 Stelle alla causa di coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età. Purtroppo però le ipotesi che parrebbero maggiormente allo studio del Governo sembrerebbero proiettate verso una risoluzione parziale del problema, una soluzione ad hoc da inserire nella prossima Legge di Stabilità ma che riduca la platea dei possibili beneficiari.

Pensioni precoci e la risoluzione parziale: le novità al 4 agosto 2016

Chi potrebbe usufruirne? Solo i precoci 'veri' ossia coloro che hanno iniziato a versare i contributi prima della maggiore età.

Una sorta di premio pari a 4/6 mesi di contributi aggiuntivi per quanti hanno iniziato a lavorare in regola prima dei 18 anni. Una platea dunque ristretta che potrebbe rientrare nei bilanci risicati del Governo. Esclusi resterebbero però tutti coloro che hanno iniziato ad esempio a 17 anni e 6 mesi o dopo i 18 che non ne trattenere alcun beneficio e sarebbero costretti a lavorare fino a 42 anni e 10 mesi se uomini e 41 anni e 10 mesi se donne.  

Ultime notizie pensioni precoci, monta la delusione e cresce l'ansia

I precoci iscritti al gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' non sono soddisfatti di questa riduzione di platea, che ritengono profondamente ingiusta, specie nei confronti di coloro che non hanno avuto la fortuna di essere messi in regola da subito e dunque pur avendo oggi alle spalle 41 anni di contributi versati non rientrerebbero nei benefici ipotizzati dal Governo. Cresce allo stesso tempo l'ansia sul gruppo; il timore di molti è che continuare con ostinazione a chiedere quota 41 potrebbe portare il Governo a rimandare nuovamente la misura troppo costosa a dopo la Legge di Stabilità. 

Presto per dire come finirà, nelle intenzioni del Governo, stando alle ultime indiscrezioni ad oggi 4 agosto 2016 pare che vi sia assoluta volontà di intervenire sulla flessibilità in uscita e sui precoci già nella prossima Legge di Stabilità, resta fa comprendere come viste le scarse risorse a disposizione.