La denuncia dei sindacati per quanto riguarda gli errori sui trasferimenti della mobilità 2016/17 è alquanto decisa e grave: non è stato rispettato il contratto precedentemente siglato al Miur (dopo varie fatiche, vorremmo aggiungere). La FLCGIL indica che la procedura non solo è diversa da quella concordata, ma ha portato ad una serie di errori che si ripercuoteranno sui candidati. Anche la UIL ha stilato un fascicolo con diversi errori. Proprio per questo motivo, l'unica soluzione sarebbe rifare le operazioni. Ma di che tipo di errori si tratta?

Errori mobilità 2016/17: il caos

Nella lista di errori stilata dalla FLC CGIL sulla mobilità 2016/17, si è tenuto conto del quadro fornito dal Miur stesso dei posti rimasti liberi per ambito, provincia e regione dopo la mobilità. Già con una semplice sottrazione è verificabile che in numerosi ambiti vi sono posti liberi nonostante alcuni docenti li avesserorichiesti, ottenendoneun altro. Gli ambiti in questione sono in Campania, Emilia Romagna e Marche. Altre segnalazioni riguardano trasferimenti non ottenuti da docenti di fasi precedenti, rispetto a quelli delle fasi successive (segnalazioni dalla Sicilia). Ancora, in diversi casi, non è stata applicata correttamente la regola sulla priorità del tipo di posto e in altri casi della tipologia di sostegno (Puglia).

Come se non bastasse, sono stati segnalati anche casi in cui non è stato rispettato l'ordine di preferenza degli ambiti indicati dal docente in fase di domanda, e neanche il punteggio. In una caso eclatante, una docente ha ottenuto l'assegnazione nell'ultima preferenza indicata, quando 936 movimenti che l'hanno preceduta nell'assegnazione riguardavano docenti che avevano meno punti di lei.

Una situazione, quest'ultima, che ha coinvolto diversi docenti assunti nella fase C del piano assunzionale 2015. Un caos senza fine nella scuola, potremmo definirlo. Ad ogni modo è difficile credere che il Miur decida di rifare tutto d'accapo. Innanzitutto, la tempistica non lo permette, e poi Faraone e gli altri continuano a sostenere che è tutto in regola. Peccato non lo sia per chi è stato vittima di errore...

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