Così come l'ex premier Silvio Berlusconi firmò il "contratto" con gli italiani a Porta a porta da Bruno Vespa su Rai 1, il premier Matteo Renzi ha siglato ieri sera a Quinta colonna da Paolo Del Debbio su Rete 4 quello che è stato già ribattezzato come il "Patto della lavagna" che contiene gli impegni per la riforma Pensioni e misure per la riduzione delle Tasse nella legge di Bilancio che sarà varata a metà ottobre.
Tra gli impegni per pensionati e pensionandi su cui il premier ci ha messo la faccia l'Anticipo pensionistico (Ape) anche in versione Ape Social per le categorie disagiate, e il raddoppio sino a 1.000 euro delle quattordicesime sulle pensioni minime.
Renzi e il 'Patto della lavagna': meno tasse e flessibilità pensioni
"Alle pensioni minime, a quelli che arrivano fino a 750 euro - ha spiegato il capo del governo ieri sera a Quinta colonna - viene data una quattordicesima in un'unica soluzione". Una sorta di bonus una tantum. Nessun riferimento dal premier alle altre questioni aperte sul fronte previdenziale e al centro del tavolo di confronto tra l'esecutivo e le parti sociali, ma anche nel dibattito interno alla maggioranza e in particolare all'interno del Partito democratico, come per esempio la questione della salvaguardia definitiva degli esodati, la soluzione Quota 41 per i lavoratori precoci, la proroga sino al 2018 dell'Opzione donna.
Ma anche per dare risposte su questo fronte starerebbero lavorando i tecnici di Palazzo Chigi.
Intanto oggi il Consiglio dei Ministri varerà oggi la nota di aggiornamento dal Documento di economia e finanza (Def) mentre domani, mercoledì 28 settembre, è prevista la riunione conclusiva del tavolo di confronto sulla riforma pensioni tra il governo e i sindacati, salvo un ennesimo e clamoroso rinvio dell'incontro come è già avvenuto diverse volte, segno delle difficoltà del governo di cui non hanno fatto mistero, nelle loro ultime dichiarazioni, né il premier Renzi né il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.