Le graduatorie Miur sono stravolte in seguito alle ordinanze emesse dai tribunali, che hanno accolto i ricorsi dei docenti in possesso di abilitazione. Il Tar del Lazio ha imposto l'inserimento immediato nelle Graduatorie ad esaurimento di centinaia di docenti abilitati, per cui presso gli Uffici Scolastici Regionali si sta lavorando a tal proposito. Le sentenze del tribunale hanno stabilito anche l'eventuale stipula di contratto con riserva. Chi non dà seguito alla pronuncia del giudice richiede, invece, una notifica di ottemperanza. Quali sono le conseguenze di tutto questo?

Come spiega il sindacato Anief, i precari vivonoun'odissea nell'attesa di vedere le proprie speranze avverarsi, i dipendenti degli USR si ritrovano con un lavoro extra da svolgere rapidamente e le nomine dei supplenti sono nel caos. Tutto questo solo perché il Miur si ostina a non riconoscere i diritti dei docenti. Per quale motivo, chi ne ha diritto per legge, non deve essere inserito in graduatoria senza passare prima dal tribunale?

Docenti precari: diritti ottenuti solo in tribunale

Quello che sta succedendo alle graduatorie di quest'anno, unito al caos delle nomine dei docenti di ruolo, è solo l'ennesima dimostrazione della cattiva gestione del Miur. Come spiega Anief, per essere stabilizzati i precari devono passare per i tribunali, per cui sarebbe ora che il Miur decidesse si inserirli senza attendere l'esito dei ricorsi.

Oltre ad un risparmio in termini di tempo ed energie, ne deriverebbe anche un risparmio economico per tutti. Ogni sentenza a sfavore, il Miur viene condannato alle spese processuali e ai risarcimenti danni. Tutto denaro pubblico che potrebbe essere risparmiato e speso molto meglio, semplicemente non ledendo i diritti dei docenti.

Molte delle supplenze annuali vengono realizzate tramite graduatorie d’Istituto (circa il 70% ), e questo perché molte GaE non hanno candidati. Che motivo c'è di trattare questi docenti, come se fossero di categoria B?

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