agli aumenti degli stipendi per il personale scolastico, ma a determinate condizioni. Lo ha annunciato il ministro della Funzione Pubblica, onorevole Marianna Madia, a Catania, nel corso del suo intervento di ieri, mercoledì 31 agosto. Il ministro ha ricordato come il blocco contrattuale dei dipendenti pubblici è una diretta conseguenza della crisi economica, Ora il Paese si trova in una condizione tale da poter riaprire la contrattazione.

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La promessa fatta dall'onorevole Madia, per conto del governo, è quella di stanziare risorse più consistenti.

A conti fatti, serviranno almeno due miliardi e mezzo per riuscire a sanare i danni derivanti da sei anni di blocco contrattuale: nell'ultima legge di stabilità sono stati messi da parte solo 300 milioni, una cifra decisamente irrisoria rispetto a quella che servirebbe per l'adeguamento delle retribuzioni.Il ministro Madia, però, non ha voluto parlare di cifre soffermandosi, invece, su come mettere in atto gli aumenti. La direzione è sempre quella: 'premiare solamente quelli che fanno veramente bene'. Dunque, non si molla la strada della valorizzazione del merito, perchè la contrattazione non potrà escludere il fatto che si possa cambiare qualcosa nella pubblica amministrazione dal punto di vista legislativa.

'Bisogna chiudere la stagione dei premi pubblici - ha sottolineato il ministro - se il sindacato ci sta, potremo fare questo percorso insieme'.

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I sindacati potrebbero accettare la proposta del numero uno della PA ma ad una sola condizione: che la contrattazione su alcune materie come valutazione e orari di lavoro passi dal campo legislativo a quello contrattuale, in modo da superare le limitazioni imposte dalla riforma Brunetta ed ampliare il margine di accordo tra le parti.

Il Testo Unico sul pubblico impiego rappresenterà il punto di riferimento. Secondo Maurizio Bernava, segretario confederale della Cisl, occorre restituire al contratto alcune materie come la produttività, la valutazione, la mobilità e l'orario di lavoro, materie che la legge ha sottratto alle parti.