E' tutt'altro che concluso il confronto tra governo e sindacati sulla riforma Pensioni. Vero è che è stato siglato la scorsa settimana un verbale d'intesa generale seppur con gli opportuni distinguo, ma è anche vero che come più volte ribadito dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso in questi giorni non è stato raggiunto ancora nessun accordo sulla riforma pensioni in vista della legge di Stabilità 2017 che sarà presentata nelle prossime settimane.

Un nuovo incontro tra rappresentanti dell'esecutivo e delle organizzazioni sindacali dovrebbe svolgersi nel corso di questa settimana al fine di individuare e definire le platee dei beneficiari delle misure previdenziali più flessibili previste per le persone impegnate nei cosiddetti lavori gravosi che verranno affiancati alla lista lavori usuranti.

Nuovo incontro sulla riforma pensioni tra governo e sindacati

"Una definizione importante - ha commentato il presidente della commissione Lavoro della Camera - che potrà coinvolgere nell'anticipo pensionistico - ha spiegato - categorie che svolgono lavori particolarmente pesanti e che sono state finora escluse".

Così come i sindacati, neanche la minoranza del Partito democratico ancora ha espresso un giudizio complessivo sulla riforma pensioni proposta dal Governo Renzi in attesa di sciogliere i nodi legati alle questioni ancora aperte: oltre a quella dei lavori gravosi e usuranti, anche la soluzione Quota 41 per lavoratori precoci, la salvaguardia per gli esodati e la proroga fino al 2018 dell'Opzione donna tengono banco in queste ore.

Attese novità su Quota 41, salvaguardia esodati e Opzione donna

"La qualità delle soluzioni" che verranno adottate su questi punti "sarà decisiva - ha detto Cesare Damiano - per una valutazione complessiva di questa riforma che porterà alle pensioni - ha spiegato - 2miliardi di euro all'anno".

"Va definito il problema - ha sottolineato il parlamentare della minoranza del Pd - di Opzione donna". Damiano, riferendosi al contatore di Opzione donna istituito l'anno scorso, sollecita al Governo Renzi "il consuntivo delle risorse fin qui utilizzate, al fine - ha spiegato l'ex ministro del Lavoro - di proseguire nella sperimentazione". Infine, secondo la minoranza del Pd, occorre ridurre le penalità sull'Anticipo pensionistico (Ape).