Arrivano ulteriori novità in riferimento alla riforma Pensioni 2017. Nella giornata di ieri alla Camera è andata in scena la protesta della Cia-Agricoltori Italiani, che ha denunciato la situazione di assoluta indigenza da parte di migliaia di agricoltori. Mentre si parla di tema di solidarietà, togliere cioè qualcosa ai ricchi per dare ai poveri, come dei moderni Robin Hood, si viene a conoscere un mondo, una verità, sempre taciute durante i telegiornali o i salotti politici, dove si dà maggiore spazio a temi, in fin dei conti, lontani, lontanissimi, dalle reali esigenze di molti cittadini italiani.

Guadagnare 276 euro di pensione

Nella riforma pensioni 2017 è presente l'introduzione della pensione anticipata a 63 anni attraverso un prestito pensionistico di 20 anni da restituire, con una decurtazione dell'assegno previdenziale intorno al 4,5 per cento, virgola più virgola meno. E chi di pensione prende 276 euro cosa può fare? Lavorare. Ancora. In questi casi la percezione di lavoro cambia. Non esiste più quota 41, non ci sono tabelle che tengano. C'è solo la sopravvivenza. E la terra, di tutti i giorni. A dare voce, sul web, all'iniziativa di Cia-Agricoltori Italiani è stato il sito di Cesare Damiano (indirizzo internet cesaredamiano.org). Gli agricoltori prendono le pensioni più basse d'Europa, in media ben al di sotto dei 500 euro, che già di per sé non sono più sufficienti per condurre una vita dignitosa in Italia e altrove.

Sono stati citati alcuni casi dove il pensionato, quando va alle poste, ritira come pensione la miseria di 276 euro. Meno di 10 euro al giorno. In Italia, gli ex lavoratori in agricoltura sono circa 460 mila. Di questi, quasi il 90 per cento non raggiunge una pensione di 600 euro al mese. Numeri freddi, impressionanti, devastanti e, sopratutto, tristemente veri, reali.

Perché sì, l'Italia non è solo fatta di eccellenze, aziende che funzionano, che innovano eccetera. È fatta, anche, di persone che hanno lavorato per anni, umilmente, e che al momento dell'uscita dal lavoro sono costrette a subire l'umiliazione di andare a casa con cifre per cui è impossibile andare avanti, che a molti italiani non bastano nemmeno per il solo mangiare.

Sotto accusa, da parte del presidente della Cia Dino Scanavino, le varie riforme apportate in precedenza al sistema pensionistico, vedi Amato, Dini e, in ultima analisi, Elsa Fornero, ai tempi del governo Monti. Tra le varie richieste presentate alla Camera, una netta inversione di marcia, una profonda riforma del sistema, avendo la possibilità di portare le pensioni allo stesso livello di quelle degli altri Paesi dell'Unione Europea. Un'ultima proposta avanzata dalla Cia è stata quella di perfezionare la proposta Gnecchi-Damiano che prevede l'introduzione di una pensione base da 448 euro in aggiunta alla pensione liquidata mediante il sistema contributivo.