Nella III fascia delle graduatorie di istituto ci sono decine di migliaia di docenti precari che attendono l'emanazione del bando per il III ciclo del TFA, il percorso che consentirebbe loro di abilitarsi e passare così alla II fascia. I lavori fervono da oltre un anno ma il ritardo per il licenziamento del bando preoccupa e non poco. Al riguardo ciò che emerge dalle cronache scolastiche lascia trasparire un quadro ancora molto confuso e contrastante che vede Miur e PD su posizioni esattamente opposte.

Il Miur conferma il III ciclo TFA per gennaio

Per gli abilitati con il Tfa e il Pas l'attesa sta per volgere al termine. L'esercizio delle deleghe governative sulla 107 per la nuova formazione degli insegnanti e il nuovo metodo di reclutamento vedrà la luce intorno alla metà di gennaio del 2017. Ed è in questo contesto che si inseriscono le dichiarazioni di Marco Campione, il capo della segreteria di Faraone. Appare inutile e privo di senso farlo partire prima della presentazione della delega governativa, afferma Campione. Mancano ancora due mesi all'appuntamento, considerando che in mezzo ci sono anche le vacanze.

Occorre dunque aspettare e verso metà gennaio avremo il III ciclo TFA. Unicamente non specifica per quanti posti e se per tutte le cdc o soltanto quelle esaurite.

Nel PD prevale il No al TFA

Di segno opposto le intenzioni dei parlamentari del PD sul tema del III ciclo TFA. Per risolvere i problemi della scuola non è questa la strada giusta da seguire. La posizione all'interno del partito di maggioranza è stata confermata dai parlamentari della VII commissione in occasione di un incontro tenutosi lo scorso 8 novembre presso la sala Aldo Moro di Montecitorio tra alcuni di loro e una rappresentanza dei precari della III fascia capitanata dal prof. Pasquale Vespa, presidente di DDL (associazione nazionale docenti per i diritti dei lavoratori).

Il fronte del NO al Tfa sta prendendo sempre più piede e corpo in vista del nuovo reclutamento. Tutto ciò che si sa sul fronte dei docenti abilitati è che il servizio verrà preso in considerazione per il reclutamento che verrà, ma non una parola sul destino dei non abilitati, tanto meno di quei docenti in possesso dei 36 mesi di servizio per i quali si chiede una soluzione urgente ed immediata.