Cambia di nuovo la mobilità dei docenti della Scuola, secondo le ultime novità trapelate dopo l'incontro tenutosi al ministero dell'Istruzione tra i rappresentanti di Viale Trastevere e i sindacati. I docenti che faranno domanda di mobilità nel 2017 potranno indicare fino a quindici preferenze, delle quali ben cinque, rispetto alle tre della vigilia, potranno riguardare direttamente le scuole.

La notizia è riportata su Italia Oggi del 30 dicembre e informa anche della limatura che avrà la chiamata diretta dei presidi, una delle questioni più discusse della riforma della Buona scuola di Renzi.

Scuola, mobilità docenti 2017/18: provinciale e interprovinciale

Pertanto, secondo l'accordo sulla mobilità dei docenti per il 2017 viene spuntata la chiamata diretta dei dirigenti scolastici prevista, secondo quanto recita la legge 107 del 2015, per tutti i docenti neoimmessi in ruolo e per gli insegnanti che presentavano domanda di trasferimento di sede. L'accordo è propedeutico al rinnovo del contratto riguardante la mobilità e per la definizione dei nuovi criteri della chiamata diretta.

La mobilità dell'anno scolastico 2017/2018 avverrà seguendo quest'ordine: la mobilità provinciale anticiperà la mobilità interprovinciale e avverrà in una sola fase per ogni grado della scuola. Il 30 per cento dei posti disponibili e vacanti successivi ai trasferimenti intraprovinciali saranno riservati ai trasferimenti territoriali, mentre il 10 per cento spetterà alla mobilità professionale.

Mobilità docenti '17-'18, quante scuole si potranno indicare?

Secondo quanto previsto dall'accordo Miur-sindacati sulla mobilità, i docenti interessati potranno indicare nella domanda fino a quindici preferenze: cinque, anziché tre, saranno le scuole che si potranno preferire e che potranno appartenere sia allo stesso allo stesso ambito che ad ambiti differenti, sia per i trasferimenti intraprovinciali che per quelli interprovinciali.

Gli insegnanti che dovessero ottenere la mobilità su una delle cinque scuole indicate nella domanda, dunque, saranno destinati sulla base del punteggio acquisito e non tramite la chiamata diretta dei presidi che prevede l'inoltro del curriculum e l'eventuale colloquio. La chiamata diretta riguarderà solo i docenti che sono risultati vincitori dell'ultimo concorso nella scuola e ai docenti che saranno trasferiti su ambiti. Il nuovo contratto sulla mobilità, però, definirà criteri più puntuali ai quali i presidi dovranno attenersi nella scelta dei docenti per la propria scuola.