Quanto si perde andando in pensione anticipata con la possibilità dell'opzione donna, in fase di proroga nella legge di Bilancio 2017? La penalizzazione sulla pensione è contenuta nella relazione tecnica che accompagna l'emendamento di introduzione dell'opzione donna nella riforma delle Pensioni del Bilancio, a firma del relatore del Partito democratico, Mauro Guerra, che traccia riduzioni medie delle pensioni.
Inoltre, per la pensione anticipata delle donne c'è un limite massimo di spesa, all'esaurimento del quale non sarà più possibile usufruire dell'uscita anticipata, secondo quanto prescritto dal comma 281, dell'articolo numero 1 della legge di Stabilità 2016. Per il 2017, le risorse disponibili saranno 18 milioni e trecento milioni di euro.
Pensioni anticipate con opzione donna 2016: i requisiti per le nate nel 1957 e 1958
Con l'opzione donna, le lavoratrici avranno la possibilità di scegliere la liquidazione della propria pensione con il calcolo fatto dall'Inps interamente con il meccanismo contributivo.
Pertanto, chi opta per questa possibilità, è consapevole di andare incontro ad una perdita sulla pensione mensile. La legge di Bilancio 2017 ha confermato i requisiti di accesso alla pensione: per l'opzione donna occorrono trentacinque anni di contributi e l'età di cinquantasette anni (per le lavoratrici dipendenti) e cinquantotto anni (per le autonome) compiuti nel quarto trimestre del 2015. Pertanto, sono potenzialmente interessate alla misura, le donne nate negli ultimi tre anni del 1958 (lavoratrici dipendenti) e del 1957 (lavoratrici autonome).
Proroga opzione donna 2016: quale taglio sulla pensione?
Secondo quanto riportato nella relazione che accompagna la legge di Bilancio 2017, la penalizzazione prevista per le pensioni sarà del 18 per cento per le donne dipendenti fino ad arrivare al 27 per cento per le contribuenti autonome.
Tale riduzione avviene proprio per il ricalcolo della pensione con il meccanismo contributivo. Per effetto dei tassi di penalizzazione delle pensioni con opzione donna per il 2017, i calcoli di quanto si percepirà, mediamente, di assegno mensili sono i seguenti: alle lavoratrici autonome la pensione scenderà fino a 775 euro, mentre le dipendenti godranno di un assegno di 1.140 euro. Infine, la misura, secondo i calcoli del governo, dovrebbe riguardare circa 2.600 contribuenti dipendenti e 860 statali, mentre le autonome interessate saranno 670.