Come fare domanda per ottenere i rimborsi pensioni degli arretrati delle rivalutazioni? È possibile, ancora per pochi giorni, usufruire, da parte dei pensionati, del diritto della giusta rivalutazione della loro pensione con una specifica lettera di diffida all’Inps, grazie alla quale dovrebbero venire riconosciuti tutti gli arretrati omessi negli anni precedenti e poterli vedere aggiornati nelle rate dal 2017.

Arretrati pensioni: lettera di diffida da inviare all’Inps

Per poter ottenere i rimborsi degli arretrati della rivalutazione della propria pensione, entro il 31 dicembre 2016, è possibile inviare una lettera di diffida alla sede preposta dell’ INPS di Roma o in alternativa alle sedi competenti della propria provincia di residenza. L’invio della lettera di diffida, da parte dei pensionati, sarebbe il primo passo, grazie al quale, verrebbero tutelati dalla possibile prescrizione degli arretrati dei loro ratei pensionistici. Alla lettera dovrebbe far seguito un vero e proprio ricorso alla Corte dei Conti regionale se si rientra nelle liste dei pensionati del pubblico impiego o al Tribunale se si è lavoratori in pensione del settore privato.

Perequazione pensioni: la sentenza attesa entro dicembre

La sentenza della Corte Costituzionale, entro dicembre, stabilirà se circa sei milioni di pensionati avranno diritto o meno ai rimborsi da loro tanto attesi. Si tratta delle quote mensile dell’assegno pensionistico che nel periodo 2012/2013 a causa e per effetto della legge Fornero non sono state rivalutate nella forbice tra poco più 1400 euro lordi e poco meno di 2900 euro lordi al mese e, per effetto domino, sugli tutti gli anni successivi al periodo di introduzione della legge. Ma la sentenza della Corte costituzionale 70 del 30 aprile 2015 ha successivamente bocciato questo blocco, sancito dal governo per far cassa per oltre 10 miliardi di euro, nel biennio in questione, andando ingiustamente a scapito di circa 6 milioni di pensionati italiani.

I pensionati, che non hanno ancora provveduto alla lettera di diffida all’Inps, possono farlo ancora per pochi giorni e in particolare fino al 31 dicembre 2016 per potersi tutelare e poter ottenere i rimborsi dovuti.